sabato 16 agosto 2008

A che cosa servono le chiese


Piccola digressione relativa al mio viaggio a Vienna, ma c'è una cosa che ho imparato: la vera utilità delle chiese specialmente in una grande città. Ecco le loro funzionalità:
  1. Fungono da riparo in caso di pioggia;
  2. Se sei stanco sono perfette per riposarsi in silenzio;
  3. Collegato al punto precedente, puoi scrivere o controllare la cartina con molta più calma.
Ah che stupido dimenticavo la funzionalità principale... farci delle foto.

venerdì 15 agosto 2008

2° Giorno - 8 Agosto

Ho messo la sveglia alle 8 ma avrò aperto gli occhi chissà quante volte in un continuo dormiveglia mattutino. Fatico ad alzarmi, la sveglia suona e tutto tace nella stanza. Amanda, la ragazza neo zelandese che dorme nel letto sotto al mio, si alza mentre le altre due ragazze nell'altro letto a castello sembrano in coma, chissà a che ora sono rientrate. Alle 8:30 decido che è il caso di levarsi dal letto e darsi una slavazzata. La ragazza bionda concede un attimo di vitalità per un saluto ed un sorso d'acqua rigenerante e poi è di nuovo coma. Scendo per ritirare il biglietto per la colazione. C'è l'imbarazzo della scelta tè, "caffè", succo di frutta, marmellata ecc. Faccio razzia e mi preparo un panino da portare via. Do un occhiata alle immagini delle olimpiadi che scorrono sullo schermo appeso al muro. Dove andiamo oggi? La decisione cade sullo Schonbrunn. Raggiungo di buona lena la metro, scendo a Stephansplatz e ricarico le bottigliette d'acqua. Comincia a cadere qualche goccia, il cielo è nuvoloso ma non penso che pioverà, infatti neanche il tempo di tirare fuori la giacchetta ed ha già smesso. Ritiro il depliant per scorrere i vari tipi di biglietto previsti. Opto per il Classic Pass che permette di visitare più tutto il palazzo e gran parte del giardino imperiale. Prima sorpresa non è permesso l'ingresso con zainetti che devono essere depositati nel guardaroba. Anche per quanto riguarda la macchina fotografica non è concesso fare foto e i controlli lungo le stanze, sono abbastanza severi. A questo punto urge un paragone con la Reggia di Caserta. Se l'avete visitata sappiate che a Schonbrunn l'organizzazione e la cura con cui è tenuto il palazzo e, soprattutto, il giardino, sono altamente superiori. Un esempio su tutti il fatto che se è vietato calpestare l'erba NON la si calpesta o, come era successo a Caserta, NON si fanno pic-nic o si gioca a calcio. Un'altra cosa assurda che ricordo del giardino della Reggia, era quello che non vedevi. In parole povere bastava girare un angolo un pò nascosto e trovavi l'erba modello Amazzonia. Un peccato perché reputo il giardino reale italiano più bello se solo fosse tenuto decentemente. A parte il fatto poi che con il biglietto è inclusa l'audio-guida che ti accompagna nelle 40 stanze reali, che NESSUNO cerca di fare foto, neanche di nascosto. Comunque devo dire che il palazzo è veramente meraviglioso e penso che tanta bellezza vada visitata e non descritta cosa, in cui non sono molto bravo. Nel giardino le carrozze portano i turisti in giro ma la maggior parte sembra preferire il trenino che, probabilmente, costerà pure di meno. A visitare tutto il parco a piedi ci si mette giorni per cui mi limito a raggiungere la fontana del Nettuno, salire la collinetta fino alla Gloriette con la sua terrazza panoramica, ed a prendermi un pò di riposo prima dei labirinti. Sono quasi le 16 quando mi immolo nei tre piccoli labirinti. C'è ancora il tempo di seguire lo strudel show. A parte il caldo che faceva la sotto, è come vedere la propria mamma in cucina che prepara un dolce solo in tedesco ed inglese....comunque fa la sua scena. Si sono fatte quasi le sei quando mi avvio verso l'uscita per riprendere la metro che mi porta fino a Karlsplatz, una vasta piazza ricavata tra la seconda metà dell'800 e i primi del '900. La chiesa dedicata a Carlo Borromeo è imponente e qui imparo una cosa, ogni tanto una buona azione paga. Trovo un signore in carrozzella con la moglie e devono salire la rapida scalinata. Un ragazzo prova a dargli una mano ma non basta così mi offro di dargli una mano visto che devo salire. Alla fine scopro che lavora nella chiesa e mi lascia entrare gratis, anche se a dir la verità mi chiedo perché in questa chiesa si debba pagare... L'interno è veramente maestoso tutto in stile barocco viennese e con degli affreschi stupendi. La cupola è sicuramente ciò che impressiona di più il che mi porta a prendere l'ascensore per osservarla più da vicino (e fare foto naturalmente). Tralasciando l'inutile museo, esco e... sorpresa nuvoloni vogliosi di riversare acqua sulle teste di qualche malcapitato turista. Mi accascio su una delle panchine del prato mentre qualche goccia mantiene stabile il mio dormiveglia. Ormai sono quasi le 19 e alle 21 inizia il concerto al Palais Palffy. Facendo un rapido calcolo ho giusto il tempo di trovare un posto dove cenare. Arrivo al Figlmuller locale tipico viennese dove si può gustare (così dicono) la migliore Wienerschnitzel di Vienna, ma è strapieno e c'è la fila. Trovo un ristorante italiano (si lo so è abbastanza triste ma avevo poco tempo per cercare altro) giusto in tempo per evitare il primo scroscio di pioggia. Per fortuna non ho molta strada da fare così mi avvio nel buio bagnato della notte. i vicoli di Augustinerstrasse non sono molto ben illuminati. Raggiungo Josephsplatz dove si erge il Palais Palffy e assisto al concerto imbastito in stile '800. In parole povere una stanza di dimensioni medie con un piccolo palchetto dove si sono esibiti 3 violinisti, un violoncello, un pianoforte, due ballerini (non chiedetemi come vissto l'esiguo spazio a disposizione) e due tenori per le arie tratte da "Le nozze di Figaro". Naturalmente come finale non poteva mancare il classico da concerto di Capodanno: la Radetzky march. Tra un'aria mozartiana e Strauss le due ore volano e così mentre ritorno verso Stephansplatz le note mi rimbalzano nel cervello come poesia in una serata fresca e bagnata. C'è ancora il tempo di scattare qualche foto in notturna (anche se sprovvisto di cavalletto) prima di concedersi un meritato riposo.

martedì 12 agosto 2008

Viaggio a Vienna

6 - 7 agosto Partenza
Pronti via. Sono quasi le 22 e fra un quarto d'ora parte il treno da Gorizia. Faccio un ultimo giro in sagra a San Lorenzo per salutare coloro che sono rimasti a lavorare sodo nell'ultima sera di festa (anche se rovinata dalla rapina di domenica...). Mio fratello mi accompagna alla stazione e tanto per cambiare, e se non mi ricordo male anche l'anno scorso quando sono andato a Praga, il tabellone elettronico delle partenze segna già un ritardo di un quarto d'ora (oltre che l'ora sbagliata le 22:18 invece delle 22:16...). Cavolo potevo starmene ancora un pò in sagra e seguire almeno una parte del concerto degli "Allarme Rossi", insomma trenitalia lavoriamo per farvi arrivare in ritardo... e non sgarriamo quasi mai. Prendo posto nella cuccetta, letto in basso così non rompo le scatole a chi dorme già. La ragazza mi chiede cosa voglio per colazione, scelgo il tè visto che il caffè agli austriaci non riesce così bene. Per la cronaca è un vagone austriaco quindi pulito, ben tenuto e sicuro, nessuno che apre e chiude ogni 5 minuti il portellone per vedere se c'è posto, nessun controllore che ti viene a rompere le balle alle 2 di notte per controllarti il biglietto visto che lo consegni appena sali e te lo riconsegnano quando ti portano la colazione al mattino.
E' giorno, apro gli occhi e un bel visetto, due occhi azzurri e capelli biondi fanno capolino dal letto al 2° piano. Due ragazze austriache che ritornano a casa dopo una vacanza a Venezia. Arriva la colazione, la giornata è iniziata bene, speriamo che continui. Arrivo a Vienna in perfetto orario, come l'anno scorso, una volta superato il confine, i macchinisti hanno recuperato il tempo perduto in Italia. Scendo dal vagone e mentre mi appresto a raggiungere l'uscita, provo ad inviare un messaggio a casa per far sapere che sono arrivato ma non riesco a spedirlo c'è qualche problema sulla linea. Raggiungo di buona lena il Wombast Hostel che si trova a neanche 500 metri dalla stazione Westbahnhof, mi registro e gentilmente la ragazza dell'entrata mi dice che posso appoggiare lo zaino nel magazzino bagagli in attesa della registrazione che sarebbe avvenuta dopo le 14. La prima valutazione dell'ostello è ottima da subito hai la sensazione di stare in un posto confortevole, ben attrezzato e organizzato, sulla sinistra tre divani circondano un tavolino mentre sul muro capeggia un televisore che trasmette i programmi olimpici di Eurosport. Più avanti, dopo il tavolo da biliardo ed accanto al magazzino bagagli, ci sono due tavolini con 10 stazioni internet. Ne approfitto per scrivere a Domenico del mio arrivo visto che del cellulare non sene parla. Visto che ci vorranno almeno 5 ore prima di poter accedere alla camera, inizio il mio ruolo da turista; discendo la Mariahilfer Strasse costellato di negozi, supero il quartiere dei musei, l'Hofburg con il suo parco e mi dirigo verso Kartnerstrasse alla ricerca del punto informativo per ritirare la Vienna card. In Albertina Platz un ragazzo in costume mi avvicina proponendomi la possibilità di assistere ad un concerto di musica classica che prevede brani di Mozart e Strauss. Gli chiedo informazioni per il giorno dopo e mi "supplica" di poter parlare all'ombra visto che sotto il sole l'indumento che indossava non era proprio il massimo. Lo spettacolo sembra interessante così accetto di spendere 36 € (invece di 46 €). Mi ringrazia (e vorrei vedere...) e mi indirizza verso il punto informativo per turisti. Riprendo il mio cammino e dopo aver recuperato la Carta continuo passeggiando per Annagasse, Johannegasse e Himmelpforgasse. Visito un paio di chiese (Kapuzinerchirche, Annachirche) e intanto si fa mezzogiorno. Cerco refrigerio all'ombra per poter pranzare, panini portati da casa, da domani si va a caccia di ristoranti. Dopo la sosta, atto necessario per tappare il buco allo stomaco, riparto per Stephansplatz dove si erge nella sua imponenza il maestoso duomo. E' uno dei più splendidi esempi di arte gotica, diciamo che fa molto Tim Burton. Se lo andrete a visitare sappiate che c'è la possibilità di utilizzare l'audio guida. Continuando il mio girovagare giungo in Michaelerplatz, qualche foto di rito e poi un salto al parco per una pennichella ristoratrice, una rinfresca ai piedi in una fontana e via verso Stephansplatz dove, prima di prendere la metro, assisto ad un tristissimo spettacolo di 7 o 8 nativi indiani che si misurano in balli tribali secondo le loro usanze raccontando (almeno così penso di aver intuito) la loro storia. Supero agevolmente il Graben e prendo la metro fino a Westbahnhof per il rientro alla base. Ritiro la chiave elettronica e mi avvio verso la stanza 211, faccio una buona doccia, preparo il letto, mi cambio per un breve giro serale. Rientro all'ostello dirigendomi nel bar dove mi bevo una birra (la prima è offerta) e un cocktail. L'atmosfera è di quelle da festa, basta guardarsi in giro per capire fin da subito che ogni sera qua c'è di che spassarsela senza dover andare troppo in giro per la città, ma stasera sono troppo stanco per provare inebrianti sedute alcoliche e festose per cui me ne vado a dormire.

lunedì 4 agosto 2008

Un sentito Vaff*****o

Avrei voluto scrivere del mio attuale regista preferito Christopher Nolan, dei possibili sviluppi della saga di Bat-Nolan in internet, con il Pinguino (Philip Seymour Hoffman), Catwoman (Angiolina Jolie) o l'Enigmista (Johnny Deep). Avrei voluto scrivervi del mio prossimo viaggio a Vienna che, inizierà mercoledì, della possibilità, tempo a disposizione e grana permettendo, di fare tappa anche a Berlino, ma quello che è successo ieri sera in sagra me ne ha tolto la voglia. Sono le 00.30 all'incirca, quando cominciamo a sbaraccare, pulire i chioschi, servire gli ultimi clienti (qualcuno un pò alticcio, ma fa parte del gioco...), quando arriva una telefonata. E' la moglie del cassiere che, ancora spaventata, ci avverte che qualcuno le ha appena rubato l'intero incasso della serata..... gelo, spavento, lacrime agli occhi, partono in tre con le macchine per raggiungere Paolo e sua moglie, per accertarsi che almeno stiano bene. Arrivano i carabinieri, siamo sconvolti, affranti, delusi, tre settimane di lavoro buttate al vento nel giro di pochi secondi. Vorrei ringraziare dal profondo del cuore questi bastardi che non hanno un minimo di rispetto per il lavoro di gente onesta che si è mangiata una o anche due settimane di ferie per organizzare e gestire la sagra. Vorrei ringraziarli della loro profonda umanità, andassero a rapinare dei ladri loro pari come le banche. Spero vivamente che non possiate godervi questi soldi. Proprio l'altro giorno ho riportato in un post, un articolo sull'EFFICENZA della polizia e dei carabinieri nel smantellare i banchetti abusivi degli extracomunitari (salvo poi trattare con umanità gli altrettanti banchetti abusivi italiani....), ebbene durante la rapina una pattuglia della polizia se ne stava beatamente nell'enoteca della sagra a parlare e a bere mentre quella dei carabinieri nel chiosco della birra. Ecco andassero a fare il loro lavoro che non è solo ritirare le patenti a 100 metri dalla sagra.... Lo so in queste occasioni dare colpe o recitare un mea culpa (perché andarsene tranquillamente a casa con l'incasso di una intera serata di sagra in un sacchetto bello in vista non è il massimo della furbizia....) però la rabbia rimane. Nono ho dormito quattro ore a notte per due settimane per vedere questo scempio finale. Spero di vedere questi due, tre, o quanti cazzo erano, deficienti così:

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