mercoledì 30 dicembre 2009

Messaggio di fine anno Parte seconda

Riprendo dal sito di Vittorio Arrigoni  e pubblico:

Roger Waters to the Gaza Freedom March

A message of solidarity with THE GAZA FREEDOM MARCH


27 December 2009

My name is Roger Waters. I am an English musician living in the USA. I am writing to express my great admiration for and solidarity with the 1360 men and women from 42 different countries around the World who are gathering in Egypt, preparing for The Gaza Freedom March. We all watched, aghast, the vicious attack made a year ago on the people of Gaza by Israeli armed forces and the ongoing illegal siege. The suffering wrought on the
population of Gaza by both the invasion and the siege is unimaginable to us outside the walls. The aim of The Freedom March is to focus world attention on the plight of the Palestinian people in Gaza in the hope that the scales will fall from the eyes of all, ordinary, decent people round the world, that they may see the enormity of the crimes that have been committed, and demand that their governments bring all possible pressure to bear on Israel to lift the siege.

I use the word ‘crimes’ advisedly, as both the siege and the invasion have been declared unlawful by United Nations bodies and leading human rights organizations. If we do not all observe international law, if some governments think themselves above it, it is but a few short, dark, steps to barbarism and anarchy.
The Gaza Freedom March is a beacon to all those of us who believe that under the skin, we are all brothers and sisters, who must stand shoulder to shoulder, if we are to make a future where all have recourse to law and universal human rights. Where life, liberty, and the pursuit of happiness is not just the preserve of the few. All the oil in The Middle East is not worth one child’s life. So to those of you who march, I tip my hat. It is a brave and noble thing you do, and when you reach your goal please tell our Palestinian brothers and sisters, that out here, beyond the Walls of their Prison, stand hundreds of thousands of us in solidarity with them. Today, hundreds of thousands, tomorrow, millions, soon, hundreds of millions.
We Shall Overcome.

Roger Waters

lunedì 28 dicembre 2009

Discorso di fine anno



 Come approcciarsi alla fine dell'anno, nutrendo una qualche forma di speranza? Beh io l'ho trovata nello splendido monologo finale de "Il Grande Dittatore" di Charlie Chaplin.
Non servono parole per descrivere la grande satira che trasuda da ogni poro di questa pellicola; e il discorso finale non è altro che una gemma luminosa da cui trarre giovamento nello spirito.
Leggete e meditate:

Mi dispiace, ma io non voglio fare l’imperatore, non è il mio mestiere. Non voglio governare, ne’ conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro.
In questo mondo c’è posto per tutti: la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi. La vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell’odio, ci ha condotti a passo d’oca fra le cose più abbiette.
Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cinici, l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità, più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è violenza, e tutto è perduto.
L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell’uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, miolini di uomini donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente.
A coloro che mi odono io dico: non disperate! L’avidità che ci comanda è solamente un male passeggiero, l’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano.
L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori. E il potere che hanno tolto al popolo, ritornerà al popolo. E qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare! Che vi irregimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie! Non vi consegnate a questa gente senza un’anima! Uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore! Voi non siete macchine, non siete bestie, siete uomini! Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore! Voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l’amore altrui!
Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel vangelo di San Luca è scritto: “il Regno di Dio è nel cuore dell’uomo”, non di un solo uomo, o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini! Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità. Voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi, in nome della democrazia, usiamo questa forza. Uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza.
Promettendovi queste cose, dei bruti sono andati al potere. Mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno. I dittatori forse sono liberi, perchè rendono schiavo il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse. Combattiamo per liberare il mondo eliminando confini e barriere, eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza! Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere.
Soldati! In nome della democrazia, siate tutti uniti!
Hannah, puoi sentirmi? Dovunque tu sia abbi fiducia.
Guarda in alto, Hannah! Le nuovole si diradano, comincia a splendere il sole. Prima o poi usciremo dall’oscurità verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono, in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio della loro brutalità.
Guarda in alto, Hannah! L’animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull’arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro, il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi.
Guarda in alto, Hannah.
Lassù!

venerdì 25 dicembre 2009

Ho visto cose...


Ho visto cose che voi umani non potete immaginare, orde di macchine impazzite nella vana ricerca di un posteggio, autisti pronti a tutto pur di averlo; li ho visti contrattare il proprio rene, la madre, la figlia, pur di alleviare le sofferenze create dallo stress da parcheggio.
Ho visto automezzi cercare invano di arrampicarsi sui muri pur di trovar sollievo, folle di consumatori inferociti armati dei propri carrelli della spesa, lanciarsi all'assalto dei banchi frigo manco fossero in guerra e ci fosse carestia.
Ho visto una signora anziana, dotata di ghigno mefistofelico, marcarmi a uomo davanti al banco dei salumi; l'ho vista calcolare ogni mia mossa pronta a trarne profitto al minimo spiraglio da me lasciato.
Ho visto persone sconclusionate e confuse, inserire la freccia della macchina in un verso e svoltare nell'altro; ho visto il loro cervello inseguirli inutilmente, per poi chiamare un taxi.
Ho visto una coppia di anziani parcheggiare tranquillamente sul bordo di una strada stretta con relativo ingorgo stradale, nonostante di fronte al panificio ci fossero almeno 8 posti liberi.
Ho visto commesse stressate, madri stressate, padri stressati, bimbi stressati, frutta stressata, verdura stressata, carne stressata.
Ho visto la follia correre giuliva nei loro occhi, l'ho vista trionfare; ho visto la lucidità mentale piangere in un angolo sola ed abbandonata.
Ho visto Shakespeare guardarci dall'alto (o dal basso chissà), sospirare prendere l'Amleto e cambiare le fatidiche parole "C'è del marcio in Danimarca" in "C'è del marcio nella vigilia di natale".
Ho visto supermercati, ipermercati, negozi, panifici centri commerciali mezzi vuoti negli ultimi 5 giorni, e mai nessuno nessuno dire o pensare "Ma guarda quasi quasi ne approfitto e non aspetto l'ultimo giorno", NOSSIGNORI, tutti all'assalto di Fort Apache.
Ma alla sera ho visto baci, abbracci calorosi, ho visto feste, risate, occhi lucidi e felici; ho visto la sanità mentale ristabilirsi ed uscire dal coma e, forse, è solo e soltanto questo che racchiude la magia del Natale, un gesto semplice di pace e cordialità, un caldo sorriso che ti riempia il cuore, ed è per questo che auguro a tutti

BUON NATALE 

BUONE FESTE

p.s. Una citazione finale concedetemela:
"Quando avrete abbattuto l'ultimo albero, quando avrete pescato l'ultimo pesce, quando avrete inquinato l'ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro"
Ta-Tanka I-Yotank (Toro Seduto)

lunedì 21 dicembre 2009

Tempi moderni per regali sotto l'albero


Il Natale avanza sempre più minaccioso. Folle di consumatori impazziti si riversano nelle strade alla ricerca del regalo a tutti i costi. Io non ci penso, i regali ce li avevo pronti già da 2 settimane grazie ad Emergency.
Comunque preso dalla smania di un regalo di marca internet, ho deciso di regalarmi un blog nuovo:

Di cosa parla? Beh di lavoro da ufficio... Penso di avere molta carne al fuoco, sia auto biografica, che non.
Spero di riuscire ad aggiornarlo con buona continuità.
Ci risentiamo per gli auguri.

giovedì 17 dicembre 2009

Zero virgola... un sogno


E dopo tanto peregrinare, ce l'ha fatta, il giorno fatidico è arrivato denso di mille emozioni: la presentazione del libro. E' tutto organizzato, alle 16:40 l'Eleonora, alla guida di una Punto Van di colore bianco, si apposta davanti casa mia.
Alle 16:50 arriviamo al Blanc e, dopo il panico da parcheggio in retromarcia, si opta per il classico buco di fortuna sul ciglio della strada. Il posteggio del locale è pieno, buon segno. Davanti a noi una Mustang Gran Torino fa largo sfoggio di bellezza e, a noi, grande invidia. Il freddo invernale non è certo il pregio di questi mesi, ma bisogna affrontarlo con passo veloce, onde evitare di assorbire troppo gelo nelle ossa. Così con la dovuta fretta raggiungiamo le scale del ristorante. La tensione è palpabile, lo si nota fin da subito e la scalinata è stracolma di ansie, paure, impazienza e da uno stuolo di indomiti fumatori. Stranamente l'Eleonora non si unisce al gruppo. Ma poi a metà scalinata mi appare, eccola, la "piccola scrittrice", la mia ex compagna di classe: Sara Crosilla in arte web, Gingerina.
Chioma rossa, sorriso teso (quasi ebete), occhi spalancati in cerca di aiuto, supporto. Il fumo esce incessante e la sigaretta ben salda tra le dita. Un saluto veloce distensivo e poi la tensione risale nei suoi occhi colmi di una felicità mista a soddisfazione, pronta ad esplodere. Entriamo nella sala quasi del tutto gremita, riusciamo comunque a trovare due posti, anche perché in molti decidono di rimanere stoicamente in piedi. Ci sono le macchine fotografiche, c'è la videocamera, c'è il tavolino con le prime copie calde di inchiostro appena sfornato, c'è il tavolo per la presentazione con annesso manifesto recante una citazione tratta dal libro, c'è l'editore in compagnia di un altro signore, insomma è tutto pronto.
Mentre cerco di capire chi sia il personaggio in questione, ecco apparire un viso familiare, quello di Fabio Comand (ha giocato con me nel San Loreno gli ultimi 2 anni di "carriera" calcistica n.d.r.). Lo saluto e noto che, in mano, tiene una copia del libro con alcuni post-it.
"Vedo che sei già pronto per le domande" chiedo in tono spiritoso.
"No, sono i brani che dovrò leggere durante la presentazione".
Beh il timbro ironico (perfetto per il libro) non mancherà sicuramente, penso. Siamo agli sgoccioli, Sara rientra nella sala e finalmente si siede al centro del tavolo. Una cosa noto da subito, la nicotina non ha fatto effetto, gli occhi sono ancora spalancati dalla richiesta di soccorso, ma ormai, non c'è più tempo, è ora di iniziare.
Il susseguirsi di emozioni, risa, giochi, battute e contro battute, non si sprecano e non possiede la dote di Sara nell'assimilarle e trasmettervele, però una cosa vi posso dire, nel momento in cui lei mi ha posto la sua dedica (chi l'avrebbe pensato ai tempi delle superiori), leggendo che vi aveva scritto
"A chi ci ha creduto fin dall'inizio.
Grazie Balda"
non nego di esserne stato tremendamente contento e un "filino" orgoglioso.
Grazie a te Sara e al tuo blog pieno di ironia e realtà quotidiana. Non posso fare altro che augurarti un grosso
"In bocca al lupo"

mercoledì 9 dicembre 2009

Ig-Nobel


Rubo titolo e spunto, dal sito di Peacereporter, per una riflessione.
Che abbia ragione Barnard a rivalutare la battuta infelice di Berlusconi? La ricordate? Quella del presidente abbronzato... Ebbene, probabilmente, dietro ad essa si celava il fatto che, secondo il nostro "premier", Obama non è altro che un altro Bush, solo più "abbronzato". Dal punto di vista della politica estera come dargli torto? Basta leggere le ultime dichiarazioni del "Nobel per la pace" (senza titolo né motivo), in cui cerca, retoricamente, di giustificare l'invio di altri 30mila militari in Afghanistan.
"Come comandante in capo, ho deciso di inviare altri 30mila soldati in Afghanistan nel vitale interesse della nostra nazione. (...)
Sono convinto che la nostra sicurezza è a rischio in Afghanistan e Pakistan. Quello è l'epicentro dell'estremismo violento praticato da Al Qaeda. E' da laggiù che noi siamo stati attaccati l'11 settembre e da laggiù che, mentre parlo, nuovi attacchi vengono pianificati.
Questo non è un pericolo immaginario, una minaccia ipotetica: nei mesi scorsi abbiamo catturato all'interno dei nostri confini dei terroristi inviati di confine tra Afghanistan e Pakistan per compiere atti terroristici. (...)
Gli americani sono stati vittime di attentati abominevoli provenienti dall'Afghanistan e sono tuttora il bersaglio di questi stessi estremisti che stanno complottando lungo il confine afgano. Abbandonare quell'area adesso significherebbe creare un rischio inaccettabile di nuovi attacchi contro il nostro paese e i nostri alleati".
Insomma retorica guerrafondaia degna del peggior presidente americano possibile. Che debba trovare lavoro per i migliaia di disoccupati della crisi? Nel giro di un anno, dopo le promesse elettorali pieni di buoni propositi, ecco i numeri del pacifista: 68mila soldati (32mila ad inizio mandato) più i prossimi 30mila, non c'è male come espediente per raggiungere la pace...
Sempre Barnard (qui e ancora qui) e Carlo Bertani, ci avevano svelato i retroscena della macchina elettorale e avvertito dei facili luccichii del bianco sorriso presidenziale. Solo leggendo questi articoli, potrete vedere tramontare tutti i suoi buoni propositi e le sue belle parole. Basta guardare i finanziatori per capire che alla fine, tra un Obama ed un McCain, sarebbe cambiato solo lo stile.
Naturalmente neanche dire che qualcuno a Washington, ha visto passeggiare una persona messa a 90, dicono che fosse un ministro italiano....

lunedì 7 dicembre 2009

Primo traguardo



Come ogni mattina, una delle prime "azioni lavorative", riguarda lo scrupoloso controllo delle varie mail in mia dotazione. Con sorpresa, giubilo e, un sospiro emozionale equivalente ad un "era ora", intravedo un messaggio proveniente da faccia di libro (per gli anglofoni facebook), il quale mi annuncia solennemente un invito speciale: la presentazione del primo libro di un'amica, nonché ex compagna di classe alle superiori, nonché proprietaria di un bellissimo blog che potete seguire anche da qui (nella sezione COSA LEGGO, cliccate su "Mostra tutto" e troverete il link dell'ultimo post da lei scritto).

Titolo: "Zero virgola qualcosa"

Autrice: Sara Crosilla
Descrizione: Lungo il percorso di un anno ipotetico, saltando di palo in frasca, Sara Crosilla ci racconta l'essenza stessa della vita, fatta di frammenti apparentemente insignificanti, minuti e a prima vista superficiali, ma che poi si rivelano essere le stesse piccole tessere che compongono quel mosaico meraviglioso chiamato umanità.
Un libro che parla di tutti noi. Noi piccoli e arruffoni, ambiziosi e pretenziosi, contraddittori, pavidi e coraggiosi.

E, soprattutto, deliziosamente ridicoli.

La presentazione del libro si terrà domenica 13 dicembre alle ore 17:00, nel locale "Da Blanc" in Via Blanchis a Mossa.
Per avere un ulteriore assaggio sulle qualità narrative di Sara, andatevi a leggere questo racconto, scritto a 4 mani con un altro blogger (Seriallicker): Un paio di scarpe.
Non vi nascondo che aspettavo questa notizia da un bel pò... Insomma ci risentiamo dopo la presentazione (mi raccomando non mancate), e, naturalmente, dopo la lettura :-)

mercoledì 2 dicembre 2009

El podere del perro


Non voglio parlarvi di nessun podere (:-D), ma di uno dei libri più belli che mi sia mai capitato tra le mani: "Il Potere Del Cane" di Don Winslow.
Protagonista è Arthur (Art) Keller, un poliziotto ambizioso ossessionato dal suo obiettivo, fermare il traffico di droga internazionale dal Messico agli Stati Uniti, ed arrestare i fratelli Barrera (Miguel Angel "Tìo, Adàn e Raùl). A dire il vero, più che un protagonista, abbiamo vari interpreti facenti parte di un immenso e variegato mosaico, personaggi che si sfiorano, incrociano, affrontano, tutti legati da un unico collante: la droga.
Non c'è una chiara e netta rappresentazione del bene e del male, ogni personaggio mette in mostra (a seconda del ruolo, chi più, chi meno) il meglio e il peggio della loro anima. Se Art Keller è mosso da uno spirito di giustizia e pulizia, è anche vero che per perseguire la sua missione adotta qualsiasi mezzo legale e non, giusto e sbagliato, etico e non. Sacrificherà gli affetti della sua famiglia sull'altare della sua ossessione.
Adàn Barrera, oltre ad essere uno spietato affarista nel mercato della droga, ci mostra anche lati di dolcezza verso la moglie Lucìa (in un primo momento), ma soprattutto verso la figlia portatrice di handicap Gloria.
Padre Juan Parada sarà il prete che avete sempre sognato, duro con i potenti e amorevole verso i deboli e i poveri, ma con un tocco di anarchia e ribellione verso lo stesso Vaticano, reo di avere le mani sporche nell'America latina.
E poi c'è la prostituta Nora Hayden, il killer irlandese Sean Callan, Sal Scachi e tantissimi altri personaggi da amare e seguire. Il libro è intriso di azione, corruzione, violenza, sangue, sesso, c'è il male assoluto, la guerra, insomma c'è tutto quello che ci si aspetta e anche di più lungo le 714 pagine del libro. Se poi aggiungiamo il fatto che il romanzo scaturisce da fatti reali, dotati di nomi fittizzi (l'autore non può mettere piede in Messico n.d.r.), beh non so che altro dirvi se non:
BUONA LETTURA
Titolo: Il potere del cane
Autore: Don Winslow
Editore: Einaudi
Pagine: 714
Trama: Art Keller è un poliziotto ambizioso con la mentalità da crociato, deciso a combattere in prima fila la guerra che gli Stati Uniti hanno lanciato contro il traffico internazionale di droga. Miguel Angel Barrera è il boss della Federaciòn, il cartello che riunisce tutti i narcos messicani, e i suoi nipoti, Adàn e Raùl, smaniano all'idea di ereditare l'impero. Nora Hayden, dopo un'adolescenza complicata, è diventata una prostituta d'alto bordo,sempre in bilico tra il cinismo più spinto e un insolito senso morale. Padre Parada è un sacerdote nato e cresciuto in mezzo al popolo, potente quanto incorruttibile. Sean Callan è un ragazzo irlandese di Hell's Kitchen che si è trasformato quasi per caso in un killer spietato al soldo della mafia.
Sono tutti, in modo diverso, coinvolti nel mondo feroce del narcotraffico messicano: una guerra senza esclusione di colpi, che coinvolge sicari senza scrupoli e politicanti corrotti, i servizi segreti americani e la mafia, tra inganni, tradimenti, vendette spietate. Una guerra dove non esiste innocenza possibile, e dove è sempre in agguato, pronto ad esplodere, il male assoluto: quella demoniaca crudeltà di uomini e cose cui una millenaria tradizione ha saputo dare un solo nome, evocativo quanto misterioso. Il potere del cane.
Voto: 9

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