martedì 29 giugno 2010

Pazza idea...



Atteso come non mai, arriverà da noi appena a fine settembre mentre nel mondo esce a luglio. Non so se potrò aspettare e, vista la mezza delusione di Avatar, sono sicuro che questa volta mi rifarò andando a vedere Inception all'IMAX. La meta prescelta non sarà Londra (salvo complicazioni); questa volta punto ad una città più vicina e raggiungibile in macchina. Se verrà proiettato in lingua originale, andrò a vederlo a Graz, attendo risposta dal sito.
Nolan è uno dei pochi registi che valga la pena seguire. Già non vedo l'ora, anche perché il giornalista del Rollin Stones Peter Travers, ha rilasciato indicazioni molto promettenti al New Yor Times. E' l'unico ed il primo ad averlo visto. Ha un unico dubbio: "abituati come siamo “a essere trattati da idioti” come affronteremo la narrazione criptica del film?"

giovedì 24 giugno 2010

Moon


Titolo Originale: Moon
Titolo Italiano: Id.
Regia: Duncan Jones
Anno: 2009
Durata: 97'
Interpreti:
  • Sam Rocwell (Sam Bell)
  • Kevin Spacey (la voce di Gerty)


Trama: Sul lato oscuro della luna, il solitario contratto triennale di Sam Bell con la Lunar Industries è agli sgoccioli. Ma accade qualcosa di inspiegabile...


Per Sam Bell sono iniziate le ultime 2 settimane di lavoro potendo ritornare finalmente dalla sua famiglie. Tre anni sono passati dalla sua partenza per la luna, tre anni vissuti con Gerty, un computer creato a sua difesa e controllo vitale. Il suo compito, quello di raccogliere l'Elio3 sostanza indispensabile per la sopravvivenza energetica della terra. Tutto sembra procedere per il meglio nonostante la stanchezza gli provochi qualche allucinazione. Da una di queste ne scaturisce un incidente e per l'astronauta il risveglio riserverà inquietanti sorprese.
Che dire dell'esordio alla regia del figlio di David Bowie? Sicuramente sorprendente. Il 38enne regista riesce a girare un film intelligente ed inquietante con pochi mezzi (5 milioni di budget) e tanto intelletto. Strizzando l'occhio più a Tarkovskij che Kubrick, Duncan Jones ci accompagna nell'abisso claustrofobico e mentale in cui cada il protagonista, un abisso fatto di solitudine e di un oppressione derivante dalla routine quotidiana: sveglia alle 6, ginnastica, doccia, rapporto giornaliero sulla raccolta, ritiro ed invio delle capsule di Elio3 sulla terra. A complicare la convivenza con il nulla e Gerty, il guasto al collegamento con la terra che lo costringe a registrare e visionare messaggi, senza un filo diretto fatto di botta e risposta.
L'atmosfera che si crea fa presagire ad un qualcosa che sta per accadere, si rimane in attesa dell'imprevisto che spezzi la "monotonia"; accadimento che arriva virando il film dal thriller allo psicologico ed intimista. Grazie ad un'ottima prova attoriale di Sam Rockwell, seguiamo le fasi che portano allo sviluppo della verità che si cela nel "doppio" Sam e sulla reale attività all'interno e fuori della base spaziale.
A coronare quello che si può definire un gioiellino di fantascienza pura (di quella vera e non alla spara e fuggi di Spielberg e Bay), le musiche ipnotiche di Clint Mansell, da molti considerato uno dei migliori creatori di colonne sonore. Gli amanti della fantascienza psicologica lo ameranno, mentre chi ama l'azione tutto effetti speciali, si astengano, non capirebbero.


La frase: Gerty: I hope life on earth is everything you remember it to be.
Il film è:

Voti:
35mm: 3,5 / 5
IMDB: 8
MyMovies: 3,87 / 5
FilmTV: 4 / 5
IlCinematografo: 4 / 5
Cinema del Silenzio: 7
Cinema.it: 3 / 5
MIO: 7

lunedì 21 giugno 2010

Addio José

A 87 anni ci saluta, con i suoi pregi e difetti, un grande della letteratura mondiale.
Addio José.

lunedì 14 giugno 2010

Quanto brilla una stella lucente?

Titolo Otiginale: Bright Star
Titolo Italiano: Id.
Regia: Jane Campion 
Anno: 2009
Durata: 119'
Interpreti:
  • Abbie Cornish (Fanny Brawne)
  • Ben Wishaw (John Keats)
  • Paul Schneider (Mr. Brown)
  • Kerry Fox (Isabella Brawne)
  • Edie Martin (Margaret "Toots" Brawne)


Trama: Londra 1818, sobborgo di Hampstead. La povertà del poeta John Keats e l’ostilità del suo migliore amico sono gli ostacoli alla relazione con la sua vicina, Fanny Brawne.

"You know, I would do anything"
"I have a coscience"
C'è ancora spazio per l'amore vero, estremo, ossessivo? Il mondo del cinema è ancora capace di raccontare amori struggenti, o è completamente catalizzato dai vampiri di New Monn e gli orrendi adolescenti di Moccia?
Jane Campion ci dimostra di sì, c'è ancora la possibilità di creare arte attraverso amori non banali e stucchevoli ma bensì poetici e veri. Lo fa scegliendo di girare un film non commerciale e di grande fattura, fatto di inquadrature imbastite come fossero quadri. L'Amore ivi raccontato è di quelli che si sognano (sulla carta) in gioventù ma che, in realtà, sono temuti in quanto deleteri al divertimento e all'amicizia (almeno ai giorni nostri). Sentimenti con la esse maiuscola così rari oggigiorno sormontati da mere attrazioni fisiche che si cosumano in un periodo di passione, per poi spegersi inesorabilmente.
Non solo si vuole raccontare la storia dell'amore vero vissuto tra Fanny Brawne e il poeta John Keats, ma anche quella di una donna capace di stravolgere gli schemi ed essere indipendente nei pensieri e nel modo di vivere, tanto da tener testa ai continui attacchi e prese in giro di Mr. Brown, riuscendo a metterlo in soggezione fino ad estraniarlo dai pensieri di Keats, e, in un periodo dove la donna era considerata una specie di serva della casa, rappresentava un'uscita dagli schemi malvista.
L'amore "dipinto" è fatto di sguardi, carezze, parole, baci appena accennati ma carichi di erotismo, giochi d'amore nascosti agli occhi della sorella più piccola che cammina di fronte a loro. 
La regista non ha fretta, non forza inquadrature, battute, ogni sequenza segue il suo corso con naturalezza e poeticità, osserva i due amanti di nascosto tramite una finestra, una porta, o attraverso rami e fiori, quasi a non volerli infastidire. Tutto è calcolato ed al suo posto e se qualche dettaglio stona viene tolto ("Fuori di qui autunno" esclama la bambina allontanando una foglia morta dal giardino dove si trovano i due amanti). Molte le sequenze degne di nota: il litigio a tre in esterno, la semplicità del vento che entra nella stanza di Fanny, il pianto finale di Fanny dirompente e doloroso, reso vivo e reale grazie ad una splendida Abbie Cornish. Notevole anche l'interpretazione di Ben Wishaw nei panni del poeta Keats.
Un consiglio per chi ne avrà la possibilità, vedetevelo in lingua originale.


La Frase:
Fanny: I still don't know how to work out a poem.
Keats: A poem needs understanding through the senses. The point of diving into a lake is not immediately to swim to the shore but to be in the lake, to luxuriate in the sensation of water. You do not work the lake out, it is a experience beyond thought. Poetry soothes and emboldens the soul to accept the mystery. 
Fanny: I love mystery.

Il film è:

Voti:
35mm: 2,5/5
MyMovies: 3,33/5
Cinema.it: 3/5
Gli Spietati: 8,25
IMDB: 7,2
Cinema del Silenzio: 5,5
Il Cinematografo: 3/5
FilmTV: 4/5
MIO: 7,5

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