6 - 7 agosto Partenza
Pronti via. Sono quasi le 22 e fra un quarto d'ora parte il treno da Gorizia. Faccio un ultimo giro in sagra a San Lorenzo per salutare coloro che sono rimasti a lavorare sodo nell'ultima sera di festa (anche se rovinata dalla rapina di domenica...). Mio fratello mi accompagna alla stazione e tanto per cambiare, e se non mi ricordo male anche l'anno scorso quando sono andato a Praga, il tabellone elettronico delle partenze segna già un ritardo di un quarto d'ora (oltre che l'ora sbagliata le 22:18 invece delle 22:16...). Cavolo potevo starmene ancora un pò in sagra e seguire almeno una parte del concerto degli "Allarme Rossi", insomma trenitalia lavoriamo per farvi arrivare in ritardo... e non sgarriamo quasi mai. Prendo posto nella cuccetta, letto in basso così non rompo le scatole a chi dorme già. La ragazza mi chiede cosa voglio per colazione, scelgo il tè visto che il caffè agli austriaci non riesce così bene. Per la cronaca è un vagone austriaco quindi pulito, ben tenuto e sicuro, nessuno che apre e chiude ogni 5 minuti il portellone per vedere se c'è posto, nessun controllore che ti viene a rompere le balle alle 2 di notte per controllarti il biglietto visto che lo consegni appena sali e te lo riconsegnano quando ti portano la colazione al mattino.
E' giorno, apro gli occhi e un bel visetto, due occhi azzurri e capelli biondi fanno capolino dal letto al 2° piano. Due ragazze austriache che ritornano a casa dopo una vacanza a Venezia. Arriva la colazione, la giornata è iniziata bene, speriamo che continui. Arrivo a Vienna in perfetto orario, come l'anno scorso, una volta superato il confine, i macchinisti hanno recuperato il tempo perduto in Italia. Scendo dal vagone e mentre mi appresto a raggiungere l'uscita, provo ad inviare un messaggio a casa per far sapere che sono arrivato ma non riesco a spedirlo c'è qualche problema sulla linea. Raggiungo di buona lena il Wombast Hostel che si trova a neanche 500 metri dalla stazione Westbahnhof, mi registro e gentilmente la ragazza dell'entrata mi dice che posso appoggiare lo zaino nel magazzino bagagli in attesa della registrazione che sarebbe avvenuta dopo le 14. La prima valutazione dell'ostello è ottima da subito hai la sensazione di stare in un posto confortevole, ben attrezzato e organizzato, sulla sinistra tre divani circondano un tavolino mentre sul muro capeggia un televisore che trasmette i programmi olimpici di Eurosport. Più avanti, dopo il tavolo da biliardo ed accanto al magazzino bagagli, ci sono due tavolini con 10 stazioni internet. Ne approfitto per scrivere a Domenico del mio arrivo visto che del cellulare non sene parla. Visto che ci vorranno almeno 5 ore prima di poter accedere alla camera, inizio il mio ruolo da turista; discendo la Mariahilfer Strasse costellato di negozi, supero il quartiere dei musei, l'Hofburg con il suo parco e mi dirigo verso Kartnerstrasse alla ricerca del punto informativo per ritirare la Vienna card. In Albertina Platz un ragazzo in costume mi avvicina proponendomi la possibilità di assistere ad un concerto di musica classica che prevede brani di Mozart e Strauss. Gli chiedo informazioni per il giorno dopo e mi "supplica" di poter parlare all'ombra visto che sotto il sole l'indumento che indossava non era proprio il massimo. Lo spettacolo sembra interessante così accetto di spendere 36 € (invece di 46 €). Mi ringrazia (e vorrei vedere...) e mi indirizza verso il punto informativo per turisti. Riprendo il mio cammino e dopo aver recuperato la Carta continuo passeggiando per Annagasse, Johannegasse e Himmelpforgasse. Visito un paio di chiese (Kapuzinerchirche, Annachirche) e intanto si fa mezzogiorno. Cerco refrigerio all'ombra per poter pranzare, panini portati da casa, da domani si va a caccia di ristoranti. Dopo la sosta, atto necessario per tappare il buco allo stomaco, riparto per Stephansplatz dove si erge nella sua imponenza il maestoso duomo. E' uno dei più splendidi esempi di arte gotica, diciamo che fa molto Tim Burton. Se lo andrete a visitare sappiate che c'è la possibilità di utilizzare l'audio guida. Continuando il mio girovagare giungo in Michaelerplatz, qualche foto di rito e poi un salto al parco per una pennichella ristoratrice, una rinfresca ai piedi in una fontana e via verso Stephansplatz dove, prima di prendere la metro, assisto ad un tristissimo spettacolo di 7 o 8 nativi indiani che si misurano in balli tribali secondo le loro usanze raccontando (almeno così penso di aver intuito) la loro storia. Supero agevolmente il Graben e prendo la metro fino a Westbahnhof per il rientro alla base. Ritiro la chiave elettronica e mi avvio verso la stanza 211, faccio una buona doccia, preparo il letto, mi cambio per un breve giro serale. Rientro all'ostello dirigendomi nel bar dove mi bevo una birra (la prima è offerta) e un cocktail. L'atmosfera è di quelle da festa, basta guardarsi in giro per capire fin da subito che ogni sera qua c'è di che spassarsela senza dover andare troppo in giro per la città, ma stasera sono troppo stanco per provare inebrianti sedute alcoliche e festose per cui me ne vado a dormire.
E' giorno, apro gli occhi e un bel visetto, due occhi azzurri e capelli biondi fanno capolino dal letto al 2° piano. Due ragazze austriache che ritornano a casa dopo una vacanza a Venezia. Arriva la colazione, la giornata è iniziata bene, speriamo che continui. Arrivo a Vienna in perfetto orario, come l'anno scorso, una volta superato il confine, i macchinisti hanno recuperato il tempo perduto in Italia. Scendo dal vagone e mentre mi appresto a raggiungere l'uscita, provo ad inviare un messaggio a casa per far sapere che sono arrivato ma non riesco a spedirlo c'è qualche problema sulla linea. Raggiungo di buona lena il Wombast Hostel che si trova a neanche 500 metri dalla stazione Westbahnhof, mi registro e gentilmente la ragazza dell'entrata mi dice che posso appoggiare lo zaino nel magazzino bagagli in attesa della registrazione che sarebbe avvenuta dopo le 14. La prima valutazione dell'ostello è ottima da subito hai la sensazione di stare in un posto confortevole, ben attrezzato e organizzato, sulla sinistra tre divani circondano un tavolino mentre sul muro capeggia un televisore che trasmette i programmi olimpici di Eurosport. Più avanti, dopo il tavolo da biliardo ed accanto al magazzino bagagli, ci sono due tavolini con 10 stazioni internet. Ne approfitto per scrivere a Domenico del mio arrivo visto che del cellulare non sene parla. Visto che ci vorranno almeno 5 ore prima di poter accedere alla camera, inizio il mio ruolo da turista; discendo la Mariahilfer Strasse costellato di negozi, supero il quartiere dei musei, l'Hofburg con il suo parco e mi dirigo verso Kartnerstrasse alla ricerca del punto informativo per ritirare la Vienna card. In Albertina Platz un ragazzo in costume mi avvicina proponendomi la possibilità di assistere ad un concerto di musica classica che prevede brani di Mozart e Strauss. Gli chiedo informazioni per il giorno dopo e mi "supplica" di poter parlare all'ombra visto che sotto il sole l'indumento che indossava non era proprio il massimo. Lo spettacolo sembra interessante così accetto di spendere 36 € (invece di 46 €). Mi ringrazia (e vorrei vedere...) e mi indirizza verso il punto informativo per turisti. Riprendo il mio cammino e dopo aver recuperato la Carta continuo passeggiando per Annagasse, Johannegasse e Himmelpforgasse. Visito un paio di chiese (Kapuzinerchirche, Annachirche) e intanto si fa mezzogiorno. Cerco refrigerio all'ombra per poter pranzare, panini portati da casa, da domani si va a caccia di ristoranti. Dopo la sosta, atto necessario per tappare il buco allo stomaco, riparto per Stephansplatz dove si erge nella sua imponenza il maestoso duomo. E' uno dei più splendidi esempi di arte gotica, diciamo che fa molto Tim Burton. Se lo andrete a visitare sappiate che c'è la possibilità di utilizzare l'audio guida. Continuando il mio girovagare giungo in Michaelerplatz, qualche foto di rito e poi un salto al parco per una pennichella ristoratrice, una rinfresca ai piedi in una fontana e via verso Stephansplatz dove, prima di prendere la metro, assisto ad un tristissimo spettacolo di 7 o 8 nativi indiani che si misurano in balli tribali secondo le loro usanze raccontando (almeno così penso di aver intuito) la loro storia. Supero agevolmente il Graben e prendo la metro fino a Westbahnhof per il rientro alla base. Ritiro la chiave elettronica e mi avvio verso la stanza 211, faccio una buona doccia, preparo il letto, mi cambio per un breve giro serale. Rientro all'ostello dirigendomi nel bar dove mi bevo una birra (la prima è offerta) e un cocktail. L'atmosfera è di quelle da festa, basta guardarsi in giro per capire fin da subito che ogni sera qua c'è di che spassarsela senza dover andare troppo in giro per la città, ma stasera sono troppo stanco per provare inebrianti sedute alcoliche e festose per cui me ne vado a dormire.
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