sabato 27 dicembre 2008

Auguri con ritardo



Con ritardo, ma ancora in tempo utile per gli auguri di fine anno, auguro a tutti buone feste!!

lunedì 15 dicembre 2008

Una serata col magico "Guccio"



Ironico, beffardo, provocatore, energico in una parola Guccini. Un'artista che a 68 anni non conosce cedimenti ma solo vitalità e voglia di combattere portando avanti le sue idee.
Dopo un viaggio burrascoso che ci ha portato da San Lorenzo al palasport di Pordenone (e vi assicuro che il burrascoso non riguarda il tempo...), eccolo emergere con quasi mezzora di ritardo (e che diavolo ho corso come un matto per arrivare in orario...). A dir la verità cominciavamo a pensare che avesse trovato degli intoppi in qualche osteria... L'inizio è all'insegna dell'umorismo e della satira con almeno 10 minuti di chiacchiere con il pubblico e gag. Nessuno viene risparmiato, dal nostro "premier" "che siamo noi che non lo capiamo perché le corna al Ministro spagnolo era un omaggio alla Spagna ed ai suoi tori" e ancora "lui non ha fatto il militare, noi purtroppo sì, ebbene in questo cima di ilarità potremmo insegnargli qualche gioco non so, magari al prossimo G8 potremmo proporre un bel gavettone o per il G20 il sacco". Ce ne per tutti anche per Brunetta ("pensate s vivesse a Venezia, con l'acqua alta non potrebbe uscire di casa"). Insomma comincio a pensare che il biglietto valga per due concerto e cabaret, due spettacoli in uno.
E poi arriva la musica con l'interpretazione dei brani più famosi di un ultradecennale repertorio. Si parte con la struggente "Canzone per un'amica" ("cominceremo con un brano nuovissimo che non abbiamo mai suonato" anche la presentazione è all'insegna dell'ironia) e la carica trasmessa è quella di ogni concerto anche perché il contorno è, come sempre, magistrale da Pierluigi Mingotti al basso, Antonio Marangolo alle percussioni, il polistrumentalista Roberto Manuzzi fino ad arrivare ai grandi Juan Carlos "Flaco" Biondini (alle chitarre), Vince Tempera (oggetto di scherno da parte del Guccio per la sua futura partecipazione a "La Corrida" al posto di Pregadio) e soprattutto al mitico Ellade Bandini una vera macchina da guerra musicale alle batterie. La magia continua con la "Canzone delle osterie di fuori porta" dopodichè si continua con aneddoti e battute ("non sono un conoscitore di osterie ne conosco 3 o 4") e all'urlo di una ragazza che lo chiama "orsacchiottino" lui risponde con "Vedi cara".
Una caduta la devo comunque rilevare quando intraprende il discorso sul G8 di Genova e la morte di Giuliani ma preferirei evitare di discuterne non è questo il momento.
E così si prosegue con il trittico "Canzone quasi d'amore", "incontro" e "Farewell" dove il cantautore esprime la sua visione dell'amore dotata di crudo realismo. Ma Guccini ha in serbo due sorprese, due inediti: "Su in collina" canzone sui partigiani che riprende una poesia scritta in modenese e che l'artista si è sentito in dovere di tradurre e trasformare in musica, il tutto dedicato al "compagno" La Russa. Secondo inedito "Il testamento del pagliaccio" dove i pagliacci siamo noi, naturalmente due splendide interpretazioni ma non servirebbe neanche dirlo ormai.
Insomma siamo a metà serata e io e un mio amico rimaniamo in attesa che arrivi La Canzone e puntuale eccola ergersi a monumento: "Don Chisciotte" cantata insieme a "Sancho" Biondino ad un ritmo travolgente, anche troppo, con Bandini letteralmente scatenato ed irrefrenabile alla batteria (a occhio e croce dai canonici 6 minuti si è passati a 4 minuti...).
Siparietto ironico quando sorseggia il suo bicchiere di vino "per schiarirsi la gola" ma soprattutto quando ironizza sui gruppi stranieri che "vengono in Italia e vogliono 60 asciugamani rosa, 60 bianchi, 60 accappatoi, 60 vasi di fiori. Ecco a me hanno dato questo." e mostra orgoglioso una pezza multicolore. Dopo "Eskimo" comincia il gran finale con i cavalli di battaglia "Cyrano" (per fortuna ad un ritmo più blando), "Auschwitz" (dedicata al "compagno" Gasparri"), "Il vecchio e il bambino", fino all'apoteosi finale quando, come da tradizione, tutti in piedi si è cantato "Dio è morto" e "La Locomotiva". Che dire brividi e pelle d'oca per una prestazione che non poteva deludere e non lo ha fatto e adesso aspettiamo trepidanti il 3 Aprile quando si riproporrà al palasport di Udine. Naturalmente, grazie.

Voto: 9

giovedì 11 dicembre 2008

Francesco Guccini - Don Chisciotte

Aspettando il concerto deliziatevi.

[ Don Chisciotte ]

Ho letto millanta storie di cavalieri erranti,
di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti
per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza
come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza.
Nel mondo oggi più di ieri domina l'ingiustizia,
ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia;
proprio per questo, Sancho, c'è bisogno soprattutto
d'uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto:
vammi a prendere la sella, che il mio impegno ardimentoso
l'ho promesso alla mia bella, Dulcinea del Toboso,
e a te Sancho io prometto che guadagnerai un castello,
ma un rifiuto non l'accetto, forza sellami il cavallo !
Tu sarai il mio scudiero, la mia ombra confortante
e con questo cuore puro, col mio scudo e Ronzinante,
colpirò con la mia lancia l'ingiustizia giorno e notte,
com'è vero nella Mancha che mi chiamo Don Chisciotte...

[ Sancho Panza ]

Questo folle non sta bene, ha bisogno di un dottore,
contraddirlo non conviene, non è mai di buon umore...
E' la più triste figura che sia apparsa sulla Terra,
cavalier senza paura di una solitaria guerra
cominciata per amore di una donna conosciuta
dentro a una locanda a ore dove fa la prostituta,
ma credendo di aver visto una vera principessa,
lui ha voluto ad ogni costo farle quella sua promessa.
E così da giorni abbiamo solo calci nel sedere,
non sappiamo dove siamo, senza pane e senza bere
e questo pazzo scatenato che è il più ingenuo dei bambini
proprio ieri si è stroncato fra le pale dei mulini...
E' un testardo, un idealista, troppi sogni ha nel cervello:
io che sono più realista mi accontento di un castello.
Mi farà Governatore e avrò terre in abbondanza,
quant'è vero che anch'io ho un cuore e che mi chiamo Sancho Panza...

[ Don Chisciotte ]

Salta in piedi, Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora,
solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora:
per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori
e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri !
L'ingiustizia non è il solo male che divora il mondo,
anche l'anima dell'uomo ha toccato spesso il fondo,
ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa
il nemico si fà d'ombra e s'ingarbuglia la matassa...

[ Sancho Panza ]

A proposito di questo farsi d'ombra delle cose,
l'altro giorno quando ha visto quelle pecore indifese
le ha attaccate come fossero un esercito di Mori,
ma che alla fine ci mordessero oltre i cani anche i pastori
era chiaro come il giorno, non è vero, mio Signore ?
Io sarò un codardo e dormo, ma non sono un traditore,
credo solo in quel che vedo e la realtà per me rimane
il solo metro che possiedo, com'è vero... che ora ho fame !

[ Don Chisciotte ]

Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch'io un realista,
ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
l'apparenza delle cose come vedi non m'inganna,
preferisco le sorprese di quest'anima tiranna
che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti.
Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire,
ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire...

[ Sancho Panza ]

Mio Signore, io purtoppo sono un povero ignorante
e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente,
ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia,
riusciremo noi da soli a riportare la giustizia ?
In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre,
dove regna il "capitale", oggi più spietatamente,
riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero
al "potere" dare scacco e salvare il mondo intero ?

[ Don Chisciotte ]

Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro ?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà ?

[ Insieme ]

Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte:
siamo i "Grandi della Mancha",
Sancho Panza... e Don Chisciotte !

mercoledì 3 dicembre 2008

Ci risiamo....



Diritti dei disabili, il Vaticano:
"No alla Convenzione Onu"
Dopo il caso degli omosessuali di ieri, nuovo scontro tra il Vaticano e l'Onu. La Santa Sede ha deciso di non aderire alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità entrata in vigore il 18 maggio scorso perché manca un esplicito divieto dell'aborto.

Dopo il no alla depenalizzazione dell'omosessualità da parte dell'Onu, progetto che la Francia intende presentare a nome dell’Unione europea alle Nazioni Unite, il Vaticano esprime il proprio dissenso anche nei confronti della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, entrata in vigore l’8 maggio scorso. Alla vigilia della giornata internazionale delle persone con disabilità, promossa dalle Nazioni Unite sul tema "Dignità e giustizia per tutti noi", la Santa Sede ha confermato, come aveva già annunciato, che non firmerà il documento, perché il documento non contiene nessun divieto esplicito della pratica dell'aborto.

LA CONVENZIONE. La convenzione Onu sui diritti dei disabili, entrata in vigore l'8 maggio scorso, è il primo trattato sui diritti umani del terzo millennio ed è stato approvato dall'assemblea generale dell'Onu nel 2006. Il Vaticano ha partecipato attivamente ai lavori per la stesura del testo, durati cinque anni. Per poi non firmarlo perché il documento non ha inserito un divieto esplicito nei confronti dell'aborto. Il Vaticano ritiene infatti "tragico che una imperfezione del feto possa essere una condizione per praticare l'aborto", come riconosce una Convenzione il cui obiettivo è "proteggere le persone con disabilità da tutte le discriminazioni riguardo all'esercizio dei loro diritti". L'articolo 10 della Convenzione, però, prevede espressamente il diritto alla vita per le persone disabili e impegna gli Stati a mettere in atto le misure perché questo accada.

(DAL SITO "L'Unione sarda")

Forse non tutti sanno infatti che il Vaticano è uno dei pochi stati a non aver mai ratificato la Convenzione Internazionale dei Diritti Civili e Politici, il trattato delle Nazioni Unite nato sulla base della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

giovedì 27 novembre 2008

Ubik



« Io sono vivo, voi siete morti »

Erano i primi anni delle superiori quando vidi per la prima volta uno dei film di fantascienza più innovativi della storia del cinema, forse IL film di fantascienza per eccellenza: "Blade Runner".
"Io ne ho viste cose che vuoi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione... e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser... e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. E' tempo di morire." Come non ricordarsi la memorabile frase di Roy? E' da lì che nacque la mia curiosità per Philiph K. Dick. Lessi subito il libro da cui era tratta la pellicola, "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?", trovandolo altrettanto affascinante ma è con altri due libri che la mia passione per Dick fiorì: "La svastica sul sole" (di cui conto di parlare più avanti) e "Ubik".
Pubblicato nel 1969, secondo gli addetti ai lavori è un prodotto delle esperienze dello scrittore con l'LSD, ma in realtà il parto deriva dalla sua immaginazione influenzata al più dalle anfetamine che era solito prendere. Il libro è pervaso da un'atmosfera folle e allucinante dove i due piani di realtà si intersecano tra di loro interferendo rimanendo in continua trasformazione.
Dalle righe tracciate, traspare la sensazione di come già allora fossimo fantasmi. Solo la merce, il prodotto che gratifica i sensi e che talvolta è un sostituto del sesso, l’idea di umanità appiattita dal dominio delle merci sopravvivono. Ubik, da questo punto di vista, è terrificante. Tu sei morto, la merce è viva. Vuoi un buon caffè che ti svegli? Paga. Hai bisogno di una doccia? Paga. Vuoi dare un’occhiata all’interno del frigorifero? Paga. E se qualcuno suona alla porta, devi pagare per aprirla, anche se probabilmente si tratta di uno scocciatore. Gli amanti delle spy-story miste a fantascienza (ma non solo...) non dovrebbero farselo sicuramente sfuggire.

« Io sono Ubik. Prima che l'universo fosse, io ero. Ho creato i soli. Ho creato i mondi. Ho creato le forme di vita e i luoghi che esse abitano; io le muovo nel luogo che più mi aggrada. Vanno dove dico io, fanno ciò che io comando. Io sono il verbo e il mio nome non è mai pronunciato, il nome che nessuno conosce. Mi chiamo Ubik, ma non è il mio nome. Io sono e sarò in eterno »

lunedì 24 novembre 2008

Meteo


Neve, pioggia, neve misto pioggia, nevischio, non si capisce niente. Di una cosa son sicuro vorrei essere sotto le coperte sul divano o nel letto a vedermi un film, a leggere ed a gustarmi un bel tè caldo o magari anche una cioccolata......

venerdì 21 novembre 2008

Where's the love?

C'è da chiedersi quanto conta un'amicizia al giorno d'oggi. Purtroppo sembra sempre di meno tanto siamo impegnati a primeggiare sugli altri. Si dice che ormai i veri amici si contano sul palmo di una mano, ma se per noi è così nelle alte sfere come va? A giudicare l'ingresso di Bush per la foto di rito al G20 siamo sotto lo zero perché, se anche il suo grande amico Berlusconi, che fino ad un mese fa si affannava ad idolatrarlo, vedendolo al limite dell'affranto, non gli porge la mano...... Insomma c'è da chiedersi, come la CNN, "Where's the love?"

martedì 18 novembre 2008

WALL-E



Regia: Andrew Stanton
Anno: 2008
Paese: USA
Durata: 98'

"Io voglio vivere non sopravvivere"

La terra, soffocata dai rifiuti, è diventato un pianeta inospitale e disabitato, gli umani si sono rifugiati nello spazio. In mezzo ai grattacieli di immondizia, si muove WALL-E (acronimo di Waste Allocator Loader Lifter - Earth class) un piccolo robot cho ordina l'immondizia in cubi compatti. A fargli compagnia uno scarafaggio che lo segue dovunque durante le ore lavorative e ripetitive del giorno. WALL-E ama raccogliere e conservare tutto ciò che lo attira e lo stupisce, in particolare conserva una cassetta di Hello Dolly di cui rivede alcune scene durante la sera. L'arrivo della sonda EVE, stravolgerà la sua esistenza di robot che avrà il suo culmine con il ritrovamento di una piantina, primo segno di una nuova vita possibile sulla terra.
La Pixar torna ad ammaliare le platee formate da bambini e adulti. Se l'ultimo Cars aveva un pò deluso, con WALL-E riescono a confezionare un film quasi perfetto che non risente minimamente del fatto che per gran parte della pellicola non ci siano dialoghi. Tutto questo grazie all'E.T. robotizzato che si muove come un novello Charlie Chaplin o Buster Keaton producendosi in gag e dolcezze degne dei due grandi comici. E gli umani? Non fanno certo una bella figura. Sono degli obesi pigri ed incapaci di qualsiasi movimento autonomo, passano il loro tempo a bordo di poltrone fluttuanti con uno schermo gigante attraverso il quale comunicano anche se si trovano fianco a fianco (senza accorgesene naturalmente). Soltanto lo spegnimento casuale dello schermo li porta ad accorgersi di quello che li circonda (le stelle fuori della nave spaziale, le piscine ecc..)
Il ritrovamento della piantina è il via libera al ritorno sulla terra ma il robot di comando si ribella emulando l'HAL9000 di "2001 Odissea nello spazio" e cercando di impedire il rientro sulla terra. Tra inseguimenti, gag e riflessioni il lieto fine è dietro l'angolo ma non stona affatto anzi è un segno di speranza. Insomma il ritorno di Andrew Stanton autore de "La ricerca di Nemo", si fa sentire riuscendo a colpirci al cervello ma soprattutto, al cuore.

Voti
Cinema del Silenzio: 7,5
IMDB: 8,7
35mm: 4/5
Spietati: 8,23
MyMovies: 4,37/5
MIO: 7/8

venerdì 14 novembre 2008

Ciao Eluana!



"Se non posso essere quello che sono adesso, preferisco morire"

E' il 18 gennaio 1992. E' un sabato sera e sono le 22:30. Eluana ha appena finito di parlare al telefono con i suoi genitori che trascorrono l'annuale settimana bianca a Sesto in provincia di Bolzano. E' stanca ed ha già indossato il pigiama, chiude le tapparelle ed è pronta per andare a letto. Questa sera non ha voglia di uscire. Il destino squilla, lei risponde, sono gli amici. Si trovano al Kalcherin dove c'è una festa a cui lei non può mancare, lei è l'anima del gruppo. All'inizio cincischia è scettica, loro insistono, picconano il muro del diniego fino ad abbatterlo. Eluana si toglie il pigiama e, a bordo della BMW del padre, raggiunge gli amici a Garlate.
E' una serata particolarmente fredda, tant'è che l'asfalto si gela, diventa poco sicuro. Nonostante l'insistenza dell'amico Andrea per accompagnarla, decide di rientrare da sola con la propria auto.
Sono le 3:30 di notte e il fato entra in gioco, d'accordo con la morte le preparano lo sgambetto fatale. E' un attimo, l'auto slitta, entra in testacoda e si schianta sul muro fino a finire la sua corsa contro un palo. Poi silenzio. Lo stridere dei freni della macchina di Andrea si insinuano col vento. L'amico chiama subito i soccorsi. La fredda notte viene squarciata dalle calde luci e dal suono dell'ambulanza lanciata nell'abbraccio fatali delle ali di sorella morte.
Eluana arriva in ospedale, è grave, coma, riflessi assenti, arti immobili come il palo su cui si è schiantata. La rianimazione dischiude le ali mortuarie, la vita è salva ma lei è per sempre paralizzata.
Sono le 9:30 Beppino Englaro è chiamato a rispondere al telefono. E' il fratello Armando, Eluana è grave, bisogna partire.
Raggiunge Saturna in camera, la guarda e questo le basta per capire, non serve dare fiato alla gola, una madre sa. E' l'inizio del dolore, del calvario.
E' passato un mese dal primo assaggio di inferno. Le speranze si avviliscono, i ricordi si accumulano, ma uno su tutti balza chiaro a Beppino e Saturna la paura della loro figlia di divenire una marionetta priva di coscienza: "Non a me ricordatelo" disse.
Passano le ore, i mesi, gli anni, due di preciso; la fase transitoria di "stato vegetativo" trascorre tra pratiche fisiatriche, atte a combattere l'atrofizzazione degli arti, e osservazioni cliniche ma senza ottenere risultati. E' il gennaio del 1994 e la medicina si arrende, Eluana non sarebbe più tornata rimanendo in uno "Stato Vegetativo Permanente" (SVP).

Ieri dopo 16 anni di lotte, Beppino Englaro ha ottenuto il rispetto della volontà della figlia. Ora Eluana potrà finalmente esprimere il suo senso di libertà nell'Universo come un purosangue che corre nelle praterie sconfinate.
Ora speriamo che cali solo il silenzio, che si abbia finalmente rispetto di una famiglia ce ha sofferto e lottato per 16 anni senza clamori, senza urlare, non come certa politica che si aggrappa a finte prediche per cercare di essere quello che non sono: onesti, morali, rispettori della gente perbene e umile.
Ora speriamo che anche in Vaticano cali il silenzio e non le solite urla dogmatiche.
Ora voglio SILENZIO.
Ciao Eluana e grazie Beppino e Saturna.

Stato Vegetativo Permanente: E' la condizione vegetativa in cui c'è la mancanza di ogni risposta adattativa all'ambiente esterno, l'assenza di ogni sensso di una mente che riceve o proietta informazioni.
Criteri:
1) Nessuna consapevolezza di sé e dell'ambiente circostante;
2) Incapacità di interagire con gli altri;
3) Nessun segno di comprensione o espressione verbale;
4) Incontinenza urinaria e fetale;
5)Uno stato di intermittente vigilanza compatibile con il ritmo di sonno-veglia;
6) Il parziale mantenimento delle funzioni autonomiche del tronco e dell'ipotalamo, sufficienti a garantire la sopravvivenza in presenza di cure mediche o infermieristiche;
7) Nessuna evidenza di comportamenti sostenuti, riproducibili, finalizzati o volontari in risposta a stimoli uditivi, tattili o dolorosi;
(Definizione tratta dal libro "Eluana la libertà e la vita" edito da Rizzoli)

martedì 11 novembre 2008

Notizie interessanti

In un mondo dove il clima peggiora sempre di più, dove l'ambiente e la natura sono sempre più devastati, dove la fame e la povertà la fanno sempre più da padrone ecco due "esempi" per tutti:

Cancellata la Valle dei Templi per decreto ministeriale;

Scandalo in Germania per la festa di compleanno del fratello di Benedetto XVI

Grazie a costoro che poi vanno in televisione (qualcuno in mondo visione) recitando discorsi di facciata per far vedere quanto sono bravi e onesti.

giovedì 6 novembre 2008

Obama? Yes they can (we no).


« Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: “Riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali” » Martin Luther King, 28 Agosto 1963

Si è detto di tutto, si è detto di più, si è detto troppo. Giustamente era, ed è, l'argomento principale della settimana. Qualcuno ne è rimasto deluso (B 16 e il Berlusca perdono il loro "migliore amico"), qualcuno ha gioito per risollevarsi il morale (Veltroni), qualcuno vive nella speranza (il resto del mondo). E ora? La speranza è che tanta attesa non lo schiacci (o chi c'è dietro a lui...) e che possa lavorare in pace ma soprattutto LIBERAMENTE. Il tempo ci dirà il gioco vale la candela, una cosa è certa peggio di Bush non si può fare.

A seguito riporto alcuni link dove troverete freddure divertenti, amare, serie e qualche appunto storico.
Politica in diretta: Yes, they can;
Spinoza: Gimme hope Obama;
Sarà vero;
Libero di Volare: La tratta dei neri;

Aggiornamento serale per l'aggiunta del we no nel titolo.
Dal Telegraph:
Berlusconi, un ex cantante da crociera che non va mai in giro senza la sua abbronzatura, è famoso per le sue battute talvolta inappropriate.
In un intervento durante una visita di stato in Russia, ha detto di voler tentare di migliorare i rapporti tra il presidente russo Dmitry Medvedev e il nuovo leader americano.
“Non vedo problemi per Medvedev nello stabilire buoni rapporti con Obama, che è anche bello, giovane e abbronzato”

lunedì 3 novembre 2008

Il festival della parola


Come si fa a recensire il teatro di Alessandro Bergonzoni? Non è facile rimanere distaccati e non farsi trascinare dal suo virtuosismo orale. Il suo ultimo monologo si intitola "Nel", ed è un teatro essenziale dove non troverete scenografie o coreografie mastodontiche, vi troverete solo lui, due tavolini coperti da un lenzuolo bianco e l'arte della parola. La sua proprietà del linguaggio è incredibile, riesce a trascinarti in cunicoli di lettere, frasi e discorsi apparentemente senza senso per due ore di fila senza fermarsi mai. Il suo non è teatro, è sperimentazione, è una vera e propria esperienza in cui bisogna solo immergersi e lasciarsi travolgere. Bergonzoni stravolge le frasi, è come una furia, un fiume in piena che, una volta calato il sipario ti sorprende con una sorpresa finale tanto gradita quanto divertente.
Insomma come si fa a recensire un suo monologo? Usando il suo metodo verrebbe da rispondere: Recensire? Ma cosa vuol dire, che bisogna rifare un censimento?
"E' come vedere una matita morire d'un tratto sopra una mina"

Voto: 9

mercoledì 29 ottobre 2008

Un ritorno atteso



Segnatevi questa data:
12 dicembre 2008, palasport di Pordenone.
Finalmente, dopo più di cinque anni, riuscirò a partecipare nuovamente ad un suo concerto.

"Se Fabrizio De André è stato un poeta della canzone.
Se Francesco De Gregori è un intellettuale con la chitarra.
Guccini è la sintesi di entrambi.
Guccini non ha di De André l'immediatezza, la folgorazione.
Non ha il ragionamento distaccato di De Gregori.
Ma ha tutto il resto.
Ironia, senso della storia, capacità di indignarsi, impegno politico vissuto con sospetto, curiosità verso il mondo."

Roberto Cotroneo, giornalista e scrittore

"Di Guccini porto nella memoria le bottiglie. Un tipo che come lui ha bevuto un Mar Caspio di vino dimostra che l'alcool non è affatto contrario all'arte."
Stefano Benni, scrittore

"Guccini è forse il più colto dei cantautori in circolazione: la sua è poesia dotta, intarsio di riferimenti. Guccini è un cantore da vaste pianure.
Guccini è omerico, procede per agglomerazione, ha una gran sfacciataggine nell'osare una metafora dietro l'altra."

Umberto Eco, semiologo

sabato 25 ottobre 2008

Un'altra occasione persa



Si sa ad una certa età l'arteriosclerosi può fare grossi danni, non a tutti purtroppo. L'ex presidente della Repubblica, Cossiga, dall'alto della sua invulnerabilità senatoriale, se ne esce con la sua ennesima frase demente di cui, siamo certi, fra qualche anno si vanterà, come ha già fatto in passato per tutte le sue malefatte:

«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interni (…). Gli universitari? Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì».

Dagospia

giovedì 23 ottobre 2008

Un Libro da leggere



"Da decenni. Da quando i sionisti e gli israeliani in Palestina, gli americani e gli inglesi in Medioriente, Indonesia, Africa e America Latina, con l’aggiunta della Russia in Cecenia, si sono resi responsabili di immani massacri, pulizie etniche, attentati, assassini e repressioni. Milioni di innocenti perseguitati, torturati e ammazzati da quelli che oggi guidano la “Guerra al Terrorismo”. Crimini rimasti non solo impuniti, ma spesso spacciati come giusta difesa del “mondo libero” occidentale".

Caro amico/a,
sono Paolo Barnard, l'ex giornalista di Report (RAI3) cui tu scrivesti nel Settembre 2003 in occasione della mia inchiesta "L'Altro Terrorismo", dove accusavo gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Russia di essere i veri grandi terroristi, prove documentali alla mano.

Oggi ho pubblicato un libro sullo stesso tema, dal titolo "Perché ci Odiano", di Paolo Barnard, edito da Rizzoli BUR, collana Futuro Passato. Rispetto al pezzo televisivo esso è molto più documentato e soprattutto contiene una critica a Israele forse senza precedenti nell'editoria italiana importante, poiché Israele viene annoverato fra gli Stati terroristi e accusato da fonti ebraiche autorevoli di aver imposto 54 anni di nazismo in Palestina.

Te lo segnalo per alcuni importanti motivi:

E' il libro oggi più censurato nella saggistica italiana. Nessun media, né televisivo né cartaceo, ha voluto recensirlo, né RAI né Mediaset o La7, o alcuna radio pubblica o privata, neppure Unità o Repubblica (che ha letteralmente tolto una recensione dalle pagine sia del quotidiano che del Venerdì). Sappiamo che la censura è politica e viene dall'alto, e credo che la critica a Israele ne sia alla base.

La documentazione che contiene è talmente inattaccabile, e scioccante, da costituire lo strumento definitivo per demolire la Guerra al Terrorismo di Bush/Blair/Putin/Olmert senza possibilità di smentite.
E' dunque uno strumento essenziale per controbattere efficacemente alle destre, o semplicemente per ogni cittadino che vuole capire la realtà di questa immane crisi internazionale.

Il libro è scritto per poter essere capito da tutti, e contiene una spiegazione fruibile da chiunque di tutto ciò che è essenziale sapere per comprendere le crisi mediorientali e la criminosità della Guerra al Terrorismo.

Israele viene svelato per ciò che è senza mezzi termini o tentennamenti: il più grande Stato terrorista della Storia mediorientale contemporanea, con prove alla mano che smontano pezzo su pezzo la narrativa che oggi permette a Tel Aviv di agire con impunità assoluta di fronte al mondo intero. Le fonti sono solo ebraiche, proprio per essere 'blindate'.

In ultimo, oggi che la Guerra al Terrorismo ci sta portando sull'orlo di una deflagrazione senza precedenti, ritengo vitale che sia divulgato al pubblico il senso ultimo del libro, che è: quasi tutto ciò che sappiamo sul Terrorismo islamico è falso, e ci può uccidere.
Smettiamo di crederci. Se non ci racconteranno la verità sulle radici dell'odio contro di noi, quell'odio non si fermerà mai, perché mai sapremo affrontarlo. Vi offro gli strumenti per capire l'odio, per affrontarlo e per fermarlo. Ne va della
nostra vita, come di quella di tanti cittadini del mondo.

Mi affido direttamente a te affinché tu ne prenda visione e, se lo condividi, lo divulghi, perché non mi è concessa altra voce. Vengo zittito dalle censure poiché né la verità, né la libertà di pensiero sono tollerate.
Mai.
Grazie.
Paolo Barnard

Paolo Barnard, Perché ci odiano
Edizioni Bur
352 pagine
9.60

lunedì 20 ottobre 2008

Indifferenza paesana


Si dice che le parole facciano male, ma forse l'indifferenza è anche peggio. Quello di oggi è un post un po depressivo andante e me ne scuso anche perché, essendo lunedì, non è certo il modo migliore per iniziare la settimana. Dall'anno scorso ho lasciato il mondo del calcio nel quale non mi ritrovavo più. Ho lasciato il San Lorenzo (la squadra del mio paese) perché da almeno due anni non mi sentivo più parte di un gruppo. Pur notando certi atteggiamenti, nessuno si è mai preoccupato di sincerarsi se c'era qualcosa che non andava, nessuno si è mai chiesto perché me ne stavo sempre di più sulle mie, quello che interessava era che giocassi bene poi, fuori dal campo, non contavo. Non sono un casinista di natura, per cui il fatto di non ritrovarmi più in questo ambiente non faceva che accentuare questa condizione. Ho giocato a San Lorenzo per 8 anni. Dopo le difficoltà dei primi due, all'epoca giocavo a Capriva in una categoria superiore, e venni convinto a tornare a San Lorenzo nonostante non rientrasse nei suoi piani farmi giocare (ma questo non lo sapevo... ndr), riuscii a ritagliarmi un posto reinventandomi difensore quand'ero ad un passo dal mollare tutto. In questo periodo non ho mai preso soldi (perché essendo del paese non dovevo prenderli, grosso errore scoperto solo da poco) a parte un premio collettivo quattro anni fa. Ho tirato la carretta insieme a pochi altri quando i "big" non si allenavano o non si impegnavano, ma se lo sono dimenticato tutti, in compenso, non perdono occasione di guardarmi storto, o di rinfacciarmi il fatto di essermene andato. Finché stavo zitto e giocavo andava bene. Qualcuno mi chiede di ritornare per proprio bisogno non mi chiede come sto, non interessa. Cosa comporta tutto ciò? Bene ieri ero a vedere la partita contro il Sistiana, per scrivere la cronaca sul Piccolo (naturalmente ci si lamenta che non scrivo a favore del San Lorenzo....); al termine mi sono fermato al chiosco per bere qualcosa trovandomi difronte ad un muro di indifferenza e facce torve verso il sottoscritto. Da sottolineare che tale trattamento non viene riservato per coloro che si fanno vivi una volta ogni tanto dopo aver ricevuto i loro compensi con il minimo impegno possibile. Comunque da novembre dell'anno scorso gioco a calcetto dove ho trovato un ambiente ben più sano e amichevole, dove non serve mettere a regolamento il terzo tempo per salutarsi amichevolmente perché viene spontaneo, perché un minimo di sportività reale esiste ancora. Qui ho trovato un bel gruppo fatto di gente semplice dove posso essere considerato uno della compagnia dentro e fuori del campo, che si giochi bene o male l'importante è il rispetto verso il compagno cosa che nel calcio manca totalmente. Di una cosa mi sono convinto, che la frustrazione provata dal comportamento paesano nell'essere considerato un traditore, uno che ha abbandonato la barca mentre affondava, viene spazzata via dalla consapevolezza di avere la coscienza a posto. Riguardo tutto ciò ricordo quando un giocatore di Villesse mi disse che giocare lontano dalle proprie mura è più stimolante in quanto sei più considerato. Giocare per il proprio paese passa inosservato perché considerato la normalità e quindi di poca importanza. A conti fatti posso dire "niente di più vero".

mercoledì 8 ottobre 2008

Quando si dice essere sfacciati



Qualche giorno fa il Papa ammoniva la gente con l'ennesima banalità "I soldi sono niente" (grazie non hai mai scucito un euro per vivere... ti manteniamo noi) ovvero il denaro passa Dio resta. Ecco vediamo come il Vaticano mette in pratica tutto ciò.....

Il Vaticano al riparo dalla crisi
ha investito in lingotti d'oro

Il Vaticano sembra potersi permettere, in questi tempi inquieti, di guardare con una certa serenità e distacco alla crisi dei mutui e alle tempeste finanziarie che stanno scuotendo il resto del mondo: sta infatti seduto - rivela il settimanale britannico "Tablet" - su una "roccia d'oro" perché già nel 2007, e su consiglio di abili consulenti finanziari, aveva trasformato i suoi investimenti azionari in lingotti, oltre che obbligazioni e contanti.
La rivista del Regno Unito ha fatto esaminare ad un analista economico i dati contenuti nel rapporto annuale sulla gestione delle finanze vaticane relativa allo scorso anno, preparato dalla Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede e reso pubblico già nel luglio 2008. Non si tratta di cifre nuove, ma dalla lettura degli esperti emerge ora che la Santa Sede, sapientemente consigliata, aveva fiutato in anticipo i venti avversi del mercato e convertito i propri investimenti azionari, come un novello "re Mida", in tanto metallo prezioso. La Santa Sede possiede attualmente una tonnellata di oro che può valere circa 19 milioni di euro. Il Tablet ironizza: "la roccia di Pietro, su cui è stata fondata la Chiesa, si è trasformata in una roccia d'oro". E da quale posto migliore osservare quanto sta accadendo in queste ore nelle tumultuose acque dell'economia mondiale? Il settimanale riporta l'opinione di un esperto finanziario, di cui non fa il nome, secondo il quale la Santa Sede "appare finanziariamente ben posizionata per raccogliere profitti, anche nell'attuale tempesta finanziaria". "Complessivamente - aggiunge - la Santa Sede è stata ben consigliata e non ha probabilmente perso molto nella crisi. Hanno abbandonato man mano le azioni e nel tempo si sono concentrati su investimenti obbligazionari e monetari". Secondo i dati contenuti nel rapporto finanziario del 2007, il Vaticano disporrebbe di 340 milioni di euro in valuta, di 520 milioni in obbligazioni e in poche azioni, insieme ai 19 milioni in oro più molti altri in preziosi. Una quota più che ragguardevole per un piccolo stato come quello pontificio. La roccia tuttavia è più traballante di quello che appare, secondo un responsabile della Santa Sede, citato sempre dal Tablet. "I risultati del primo periodo del 2008 sono preoccupanti e non inducono all'ottimismo", dice monsignor Vincenzo Di Mauro, segretario della Prefettura vaticana degli Affari Economici. "Si rende sempre più necessario - aggiunge - il richiamo alle Amministrazioni della Santa Sede ad operare con prudenza e con la massima oculatezza nella gestione operativa delle spese e nell'assunzione di nuovo personale". In ogni caso, questo è certo, il Vaticano si avvale dei migliori consulenti disponibili sul mercato, che finora non lo hanno tradito. Solo una decina di anni fa avvenne un curioso incidente, mai reso noto, durante una visita di Giovanni Paolo II in Brasile. Il "portafoglio" personale del Papa era affidato ad una grande banca internazionale e se ne occupava un funzionario di base nel New Jersey che aveva il compito di investire nel modo migliore il denaro raccolto nell'Obolo di San Pietro e di essere pronto a smobilizzarlo ad ogni occorrenza per le opere di carità. Era però in vacanza mentre Wojtyla, in Brasile nel 1997, staccava un assegno per la costruzione di un orfanotrofio a Rio De Janeiro. Assegno risultato "scoperto": un errore tenuto nascosto a cui però fu poi dato rapido rimedio

venerdì 3 ottobre 2008

SILVIO BERLUSCONI: Porta mica sfiga?


Riporto un curioso post scovato a questo indirizzo http://LopinionediFabio.ilcannocchiale.it

Dal 2001 al 2006, quando ha governato, è successo di tutto e fra poco elencherò gli eventi più significativi e la domanda è: SILVIO BERLUSCONI NON PORTERA' MICA SFIGA???
-) E' di nuovo al governo da cinque mesi e l'economia proprio ora sta affrontando la più grossa crisi mondiale dal 1929!
-) Notizia di oggi: L'ITALIA RADDOPPIA IL DEFICIT!!!
-) La BANCA CENTRALE EUROPEA dice che l'europa è a rischio! Stanno fallendo colossi mondiali bancari!!
-) Scoppia il conflitto fra Russia e Georgia. Dagli Stati uniti si torna a parlare di Guerra fredda...

E ora, per rinfrescare la memoria a chi ce l'ha corta ricordo cosa è successo dal 2001 al 2006 QUANDO HA GOVERNATO SILVIO BERLUSCONI:
1) Berlusconi va al Governo e comincia la recessione dopo anni di boom clamoroso e, contro le regole d’oro dell’economia: ovvero in presenza di bassi tassi di interessi e d’inflazione bassissima.
2) Si dichiara vicino agli alleati americani al momento della vittoria delle elezioni e tirano giu le Torri Gemelle.
3) Si interessa personalmente delle fioriere e dell’organizzazione del G8, e scoppiano moti di piazza e ci scappa il morto, Non accadeva dai lontani anni 70…..
4) Decide di spostare i voli da Milano a Roma Fiumicino e cade il primo aereo da sempre a Linate, ma non in giro, sugli hangar!
5) Vicino alla sua villa di Arcore si scatena un tornado devastante che gli abitanti non ricordano a memoria d’uomo.
6) Promette che assisterà alla finale dei Mondiali a fianco dell’Italia e la Nazionale viene immediatamente esclusa agli ottavi di finale
7) Varato il primo “pacchetto” dei 100 giorni del programma Berlusconi: subito dopo si verificano 6000 licenziamenti nel settore turismo. Aggiungerei a questo proposito che dopo il varo del pacchetto sul lavoro, Berlusconi stesso ha licenziato un extracomunitario alle sue dipendenze….Terim !!!!!
Sostiene la legge Bossi Fini per risolvere il problema dell’immigrazione, e si moltiplicano gli sbarchi di extracomunitari in Italia
9) Sostiene con ottimismo la ripresa dell’economia italiana, contro ogni evidenza, e a distanza di un anno dal suo insediamento, si profila la chiusura della principale industria meccanica italiana: la Fiat
10) Dichiara che finalmente si costruirà il ponte sullo stretto di Messina e immediatamente l’Etna si risveglia!
11) Si dichiara grande amico di Putin, lo invita a casa, e parte l’escalation del terrorismo in Russia
12) Promette che con la finanziaria metterà in atto la promessa di fare qualcosa per aiutare il sud, e si scateno terremoti in tutto il Meridione
13) Da quando sono suo amico sembrava mi dovesse andare bene ed invece sul più bello … ZACCHETE mi busco 11 anni!! Saluti da PREVITI
14) invita Putin e le figlie in Sardegna, e in Cecenia scoppia il finimondo
15) il 5 ottobre augura buona partita all’Inter e questi prende una batosta. Ora manderà una lettera agli italiani. Non apritela cestinatela.

A VOI LE CONCLUSIONI..........

mercoledì 1 ottobre 2008

Quando si dice (D)ef(f)icienza


Ieri pomeriggio la postina ci ha riconsegnato una lettera contenente una fattura per un magazzino in Slovenia. "Strano", pensiamo noi, "non è la prima volta che carica da noi". Così prendo in mano la busta osservo attentamente il timbro e... MAGIA, ci trovo scritto Bratislava. Ecco, le Poste Italiane ritengono che SLO sia la sigla della Slovacchia.... Che efficienza o deficienza...

lunedì 29 settembre 2008

Il cinema piange Paul Newman


Con lui muore una delle poche vere leggende del cinema hollywoodiano.

Filmografia tratta dal sito IMDB:

# Mater and the Ghostlight (2006) (V) (voice) .... Doc Hudson
# Cars (2006) (VG) (voice) .... Doc Hudson
# Cars (2006) (voice) .... Doc Hudson
# Magnificent Desolation: Walking on the Moon 3D (2005) (voice) .... Dave Scott
# Empire Falls (2005) (TV) .... Max Roby
# Our Town (2003) (TV) .... Stage Manager
# "Freedom: A History of Us" .... Justice Earl Warren / ... (2 episodes, 2003)
- Democracy and Struggles (2003) TV episode .... Justice Earl Warren
- Safe for Democracy (2003) TV episode .... Woodrow Wilson
# Road to Perdition (2002) .... John Rooney
# Where the Money Is (2000) .... Henry Manning
... aka Heißer Coup, Ein (Germany)
... aka Where the Money is - Ein heißer Coup (Germany: DVD box title)

# Message in a Bottle (1999) .... Dodge Blake
# Twilight (1998) .... Harry Ross
# Nobody's Fool (1994) .... Sully Sullivan
# The Hudsucker Proxy (1994) .... Sidney J. Mussburger
... aka Hudsucker - Der große Sprung (Germany)
# Mr. & Mrs. Bridge (1990) .... Walter Bridge

# Blaze (1989) .... Gov. Earl K. Long
# Fat Man and Little Boy (1989) .... Gen. Leslie R. Groves
... aka Shadow Makers (UK)
# The Color of Money (1986) .... Fast Eddie Felson
# Harry & Son (1984) .... Harry Keach
# The Verdict (1982) .... Frank Galvin
# Come Along with Me (1982) (TV)
# Absence of Malice (1981) .... Michael Colin Gallagher
# Fort Apache the Bronx (1981) .... Murphy
# When Time Ran Out... (1980) .... Hank Anderson
... aka The Day the World Ended (Philippines: English title) (USA: video title)
... aka Earth's Final Fury (USA: TV title)

# Quintet (1979) .... Essex
# Slap Shot (1977) .... Reggie 'Reg' Dunlop
# "Great Performances: Dance in America" .... Narrator (1 episode, 1976)
... aka Dance in America (USA: short title)
- American Ballet Theatre (1976) TV episode .... Narrator
# Buffalo Bill and the Indians, or Sitting Bull's History Lesson (1976) .... The Star/William F. Cody
... aka Buffalo Bill and the Indians
# The Drowning Pool (1975) .... Lew Harper
# The Towering Inferno (1974) .... Doug Roberts
# The Sting (1973) .... Henry Gondorff
# The MacKintosh Man (1973) .... Joseph Rearden
# The Life and Times of Judge Roy Bean (1972) .... Judge Roy Bean
# Pocket Money (1972) .... Jim Kane
# Sometimes a Great Notion (1971) .... Hank Stamper
... aka Never Give an Inch (UK)
# WUSA (1970) .... Rheinhardt

# Butch Cassidy and the Sundance Kid (1969) .... Butch Cassidy
# Winning (1969) .... Frank Capua
# The Secret War of Harry Frigg (1968) .... Pvt. Harry Frigg
# Cool Hand Luke (1967) .... Luke
# Hombre (1967) .... John Russell
# Torn Curtain (1966) .... Professor Michael Armstrong
# Harper (1966) .... Lew Harper
... aka The Moving Target (UK)
# Lady L (1965) .... Armand Denis
# The Outrage (1964) .... Juan Carrasco
# What a Way to Go! (1964) .... Larry Flint
# The Prize (1963) .... Andrew Craig
# A New Kind of Love (1963) .... Steve Sherman
# Hud (1963) .... Hud Bannon
# Hemingway's Adventures of a Young Man (1962) .... The Battler
... aka Adventures of a Young Man (UK)
... aka Ernest Hemingway's Adventures of a Young Man (USA: complete title)
# Sweet Bird of Youth (1962) .... Chance Wayne
# Paris Blues (1961) .... Ram Bowen
# The Hustler (1961) .... Eddie Felson
... aka Robert Rossen's The Hustler (USA: complete title)
# Exodus (1960) .... Ari Ben Canaan
# From the Terrace (1960) .... David Alfred Eaton

# The Young Philadelphians (1959) .... Anthony Judson Lawrence/Narrator
... aka The City Jungle (UK)
# Rally 'Round the Flag, Boys! (1958) .... Harry Bannerman
# Cat on a Hot Tin Roof (1958) .... Brick Pollitt
# The Left Handed Gun (1958) .... Billy The Kid
# The Long, Hot Summer (1958) .... Ben Quick
# "Playhouse 90" .... Christian Darling (1 episode, 1958)
- The 80 Yard Run (1958) TV episode .... Christian Darling
# Until They Sail (1957) .... Capt. Jack Harding
# The Helen Morgan Story (1957) .... Larry Maddux
... aka Both Ends of the Candle (UK)
... aka Why Was I Born? (USA: alternative title)
# "The Kaiser Aluminum Hour" .... Charlie Correlli / ... (2 episodes, 1956)
- The Rag Jungle (1956) TV episode .... Charlie Correlli
- The Army Game (1956) TV episode .... Danny Scott
# The Rack (1956) .... Capt. Edward W. Hall Jr.
# "The United States Steel Hour" .... Giorgio / ... (3 episodes, 1954-1956)
... aka The U.S. Steel Hour (USA: alternative title)
- Bang the Drum Slowly (1956) TV episode .... Henry Wiggen
- The Five Fathers of Pepi (1956) TV episode .... Giorgio
- The Rise and Fall of Silas Lapham (1954) TV episode .... Tom Corey
# Somebody Up There Likes Me (1956) .... Rocky
# "Playwrights '56" .... The Battler (1 episode, 1955)
... aka Pontiac Playwrights '56 (USA)
... aka The Playwright Hour
- The Battler (1955) TV episode .... The Battler
# "Producers' Showcase" .... George Gibbs (1 episode, 1955)
- Our Town (1955) TV episode .... George Gibbs
# "The Philco Television Playhouse" .... Billy the Kid (1 episode, 1955)
... aka Arena Theatre (USA: new title)
... aka Repertory Theatre (USA: new title)
... aka The Philco-Goodyear Television Playhouse (USA: new title)
- The Death of Billy the Kid (1955) TV episode .... Billy the Kid
# "Appointment with Adventure" .... Mack (2 episodes, 1955)
- Honeymoon in Spain (1955) TV episode
- Five in Judgment (1955) TV episode .... Mack
# The Silver Chalice (1954) .... Basil
# "Danger" (1 episode, 1954)
- Knife in the Dark (1954) TV episode
# "Armstrong Circle Theatre" (1 episode, 1954)
- The Contender (1954) TV episode
# "Goodyear Television Playhouse" (2 episodes, 1954)
... aka Goodyear Playhouse (USA: new title)
- Thunder of Silence (1954) TV episode
- Guilty Is the Stranger (1954) TV episode
# "The Mask" (1 episode, 1954)
- The Party Night (1954) TV episode
# "The Joe Palooka Story" .... Fight Spectator (1 episode, 1954)
- The Big Blow-Off (1954) TV episode (uncredited) .... Fight Spectator
# "The Web" .... Alex (4 episodes, 1952-1953)
- The Leech (1953) TV episode .... Alex
- One for the Road (1953) TV episode .... Alex
- The Bells of Damon (1953) TV episode .... Alex
- Deadlock (1952) TV episode .... Alex
# "You Are There" .... Nathan Hale / ... (3 episodes, 1953)
- The Fate of Nathan Hale (September 22, 1776) (1953) TV episode .... Nathan Hale
- The Death of Socrates (399 B.C.) (1953) TV episode .... Plato
- The Assassination of Julius Caesar (March 15, 44 B.C.) (1953) TV episode
# "The Aldrich Family" (1949) TV series .... Occasional Cast Member (1952-53)
# "Suspense" .... Capt. Radetski (1 episode, 1952)
- Woman in Love (1952) TV episode .... Capt. Radetski
# "Tales of Tomorrow" .... Sergeant Wilson (1 episode, 1952)
- Ice from Space (1952) TV episode .... Sergeant Wilson

sabato 27 settembre 2008

In missione per il diavolo


E' domenica pomeriggio, ho appena finito di degustare un bel pranzetto, sto cazzeggiando beatamente sul divano in attesa delle 15.30, orario di inizio della partita tra San Lorenzo e San Canzian. Non devo giocare ma scriverne la cronaca sul Piccolo e, sinceramente, vista la miseria di soldi che mi danno (15 € lordi ad articolo....) sto cominciando a stufarmi.
Sto zappignando tra i vari canali quando vengo attratto da un telefilm su Mtv. C'è un tizio di nome Sam, a colloquio con i suoi genitori, l'atmosfera di contorno è surreale. Incuriosito continuo a seguire le vicende del protagonista a cui cominciano a capitare avvenimenti strani nel giorno del suo 21° compleanno. Col passare del tempo sembra che sia dotato di strani poteri che nemmeno lui pensava di avere. La cosa più strana è il comportamento dei genitori menefreghisti nei suoi confronti a dispetto del fratello trattato con tutte le grazie, il tutto fino a questo giorno in cui si mostrano stranamente affettuosi ed apprensivi celando sempre qualcosa di misterioso.
E poi appare uno strano individuo ben vestito, sguardo ammiccante su cui è stampato un sorriso perfido. Chi è chi non è, si scoprirà essere il diavolo in persona. Si scoprirà che l'anima di Sam gli è stata venduta dai suoi genitori quando erano giovani. Si scoprirà che Sam dovrà diventare una specie di cacciatore di taglie per conto del diavolo, in poche parole dovrà recuperare le anime scappate dall'Inferno il tutto con .... un aspirapolvere per macchina (almeno nella prima puntata perché ho scoperto che ogni volta dovrà utilizzare un giocattolo diverso rinchiuso in un bauletto di legno). Assurdo? mai quanto i dialoghi surreali, ironici, in una parola divertenti. Guardandolo mi è venuto in mente un libro che ho letto di recente e che consiglio per gli amanti dell'horror un pò grottesco: "Un lavoro sporco" di Christopher Moore. Purtroppo a causa dell'impegno di cui sopra non ho potuto seguire la fine della puntata ma sono corso ai ripari scaricandomi la serie su internet.

giovedì 25 settembre 2008

Meno male che c'è la Nazionale.....


Fondi europei dirottati alla nazionale di calcio italiana

Oltre 7 milioni e mezzo di euro di fondi europei destinati allo sviluppo della regione Calabria sono stati spesi per sponsorizzare la nazionale di calcio.

La regione Calabria, classificata come una delle regioni europee più povere, ha deciso di ri-destinare i fondi per lo sviluppo economico dalla costruzione di porti ad attività di sponsorizzazione in occasione della recente coppa del mondo. Beniamino Donnici, un parlamentare europeo di corrente liberale ed ex assessore al turismo della regione Calabria, ha chiesto alla Commissione Europea di investigare sul perché fondi destinati ai poveri sono stati utilizzati a favore di una delle federazioni calcistiche più famose e ricche del mondo. “Questa è pazzia a un livello degno del Guinness dei Primati” ha detto.

“Perché mai i fondi pubblici sono stati utilizzati per la squadra campione del mondo e non in Calabria?”

Donnici, che ha rilasciato documenti dell’amministrazione calabrese per corroborare le sue accuse, ha inoltre rivelato che incluso nei trasferimenti di denaro c’è un “tributo” da oltre mezzo milione di euro a favore di un’associazione caritatevole fondata dal giocatore italiano Gennaro “Rino”Gattuso. Membro della squadra campione del mondo nel 2006, Gattuso è calabrese e gioca per AC Milan, una delle squadre più ricche del mondo e di proprietà di Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio italiano.

Il denaro è stato donato alla Onlus Forza Ragazzi, una fondazione il cui scopo è di fornire un tetto e attrezzature sportive ai giovani ragazzi calabresi. Bill Newton-Dunn, eurodeputato britannico che ha guidato la Commissione del Parlamento Europeo per il Controllo del Budget (Budgetary Control Committee), ha dichiarato che questo dimostra che “le cose stanno andando per il verso sbagliato”.

“La Commissione Europea deve avere un ruolo di controllo e verifica più diretto” ha detto. “Donnici è un uomo coraggioso, spero che si stia guardando le spalle. Dovremmo stargli vicino.” La Calabria, una delle regioni d’Italia più povere, è anche territorio della ‘Ndrangheta, una delle mafie più potenti e violente che è stata accusata di sottrarre i fondi regionali europei.

Un portavoce della Commissione Europea ha sottolineato che la decisione della regione Calabria potrebbe rientrare nelle regole europee per la promozione del turismo ma ha insistito che tutte le decisioni che riguardano i fondi saranno verificate e tutti i soldi spesi male dovranno essere risarciti. “C’è un arbitro alla fine di questo processo. Potrebbe suonare il fischietto e alzare il cartellino rosso. Oppure, potrebbe congratularsi con la Calabria per buona condotta,” ha dichiarato.

Agazio Loiero, governatore della Calabria, ha difeso l’accordo di sponsorizzazione come positivo per promuovere la Calabria e dare risalto alla sua “immagine positiva”. Ha sostenuto che solo un milione e 700 mila euro circa verrano dati direttamente alla nazionale di calcio, su un totale di oltre 7 milioni di fondi europei, mentre gli altri soldi sono stati spesi in pubblicità a favore della campionato del mondo.

L’anno scorso, la Calabria ha attirato critiche per aver speso oltre 6 milioni di euro di fondi europei per una campagna pubblicitaria che mirava a demolire i pregiudizi verso la regione. Un cartellone ritraeva giovani sofisticati e di bella presenza, e lo slogan “Mondo sommerso? Sì, siamo calabresi.”

Qui l'articolo originale del Telegraph.

lunedì 22 settembre 2008

Ammazzatecitutti rischia di chiudere entro un mese


Cari italiani, care italiane,
quando abbiamo deciso di fondare Ammazzateci Tutti, in quel lembo di terra meravigliosa e disgraziata che si chiama Calabria, abbiamo cercato di concentrare le poche, pochissime risorse disponibili e le tante, tantissime speranze, di tutta quella gente che non ce la faceva più a vivere “incellophanata” dall'omertà e, soprattutto, dalla paura.
Per essere davvero liberi non ci siamo mai voluti legare a nessun carrozzone, né politico né imprenditoriale. Solo con il tempo abbiamo capito che è stata una scelta coraggiosa, una sfida più grande di noi, che ha certamente appesantito - non di poco - le già tante preoccupazioni che avevamo comunque messo in conto.
Pensate, invece, come sarebbe stato fin troppo conveniente e facile per noi sceglierci uno o più “Mecenate”, anche i meno peggiori e, nel portare silenziosamente acqua al loro mulino, ottenerne laute ricompense in termini economico-logistici (apertura sedi, pubbliche relazioni con gente che conta, produzione di gadget, pianificazione di campagne pubblicitarie, ecc..).
Ma abbiamo fatto la scelta di essere come gli straccioni di Valmy, abbiamo scelto di combattere contro mostri pieni di soldi e di potere, anche indicandoli con nome e cognome, a nostro rischio e pericolo, facendo ogni giorno la nostra parte anche se rimanevamo e rimaniamo sempre più ai margini dello studio, delle professioni, delle assunzioni, dei diritti di cittadini, mentre chi ha certamente meno titoli ma più amici nelle stanze del potere riesce a laurearsi, ottiene consulenze, incarichi, sponsorizzazioni. E il loro “esercito” diventa ogni giorno più potente ed incontrastabile, mentre il nostro fa i salti mortali per riuscire a sopravvivere e sostenere anche l'azione di magistrati ed uomini delle forze dell'ordine coraggiosi che si trovano finanche nella situazione di dover pagare loro la benzina delle auto di servizio o i toner nelle fotocopiatrici di caserme, commissariati e Procure.
Adesso bisogna ragionare seriamente sul ruolo e l'incisività che Ammazzateci Tutti può rappresentare in Italia oggi e domani, se e quanto valga la pena continuare.
E lo facciamo iniziando a fare i cosiddetti “conti”: se in termini di consenso e sensibilizzazione il bilancio è in segno positivo ed in netta ascesa costante (partendo dalla Calabria oggi siamo in più di 8.000 ragazzi e ragazze in tutta Italia, dalla Lombardia, alla Sicilia, al Lazio, al Veneto, alla Puglia, al Piemonte, alla Campania), non possiamo dire altrettanto in termini di spese vive sostenute per mantenere aperta la baracca.
L'idea di portare sul web e nei territori le nostre rivendicazioni, la nostra voglia di gridare al mondo intero che l'Italia non è solo mafia, che non è colpa nostra se emergono sempre e solo i nostri peggiori concittadini, ci hanno portato a scommettere (e rischiare) sulla nostra stessa pelle il prezzo dell'impegno che ci siamo assunti tre anni fa di fronte a tutti gli italiani onesti.
E come se non bastassero le querele, le preoccupazioni, le intimidazioni implicite ed esplicite alle quali siamo ormai abituati, adesso ci troviamo nella situazione in cui - lo diciamo chiaramente - non possiamo più permetterci il “lusso” di continuare con le nostre attività sui territori e quelle telematiche.
Partiamo dal nostro sito internet, generosamente ospitato gratuitamente sin dalla nascita su un piccolo server di una azienda calabrese alla quale abbiamo procurato, con la nostra presenza, solo e soltanto danni e preoccupazioni.
Ci hanno defacciato il sito per decine di volte, siamo stati vittime di ben 5 attacchi informatici, dei quali due violentissimi (che hanno costretto l'azienda a buttare il server ed acquistarne uno nuovo) ed ora, proprio ieri, veniamo a sapere che, sempre a causa nostra, alcuni pirati informatici sono riusciti a violare nuovamente il server trasformandolo questa volta in uno “zombie” (così si definisce in gergo tecnico) atto a frodare migliaia di persone in tutto il mondo mediante phishing su conti bancari esteri. Per capire meglio la gravità della situazione basti pensare che siamo stati contattati direttamente dai responsabili della sicurezza informatica di due importanti istituti bancari in Australia ed il Belgio, i quali hanno anche tenuto ad informarci delle responsabilità penali di fronte alla legge nostre e dell'azienda che ci ospita.
Quantificare ora il danno economico e quello eventualmente penale, ci porta inevitabilmente a stabilire che la nostra esistenza dovrà essere indipendente da ogni preoccupazione futura e, quindi, essere disposti anche a trarne le estreme conseguenze: partendo dalla chiusura di Ammazzatecitutti.org e degli spazi di comunicazione ad esso collegati (forum, ecc..).
A questi conti che non tornano dobbiamo aggiungere diverse migliaia di euro di debiti contratti (anche personalmente) nell'organizzazione delle nostre iniziative (sostenute solo parzialmente dalle poche Istituzioni alle quali ci siamo rivolti).
Senza contare il fatto che ormai i nostri ragazzi stanno devolvendo interamente alla causa le loro paghette settimanali in ricariche telefoniche e fotocopie.
Per questo ci appelliamo a tutti voi, chiedendovi un piccolo grande gesto di solidarietà; diventate nostri "azionisti", almeno noi cercheremo di non fare la fine di Parmalat e Alitalia.
Non parliamo di milioni, a conti fatti basterebbero 30 mila euro per farci riprendere fiato e metterci in condizione di fissare obiettivi di medio-lungo termine.
Lo facciamo stabilendo una data simbolica: il 16 ottobre prossimo, terzo anniversario dell'omicidio Fortugno e quindi della nostra “nascita”. Se entro questa data non dovessimo riuscire a sanare ogni passivo saremo costretti a staccarci la spina da soli, archiviando prematuramente questa bellissima esperienza. Con la morte nel cuore.
Dobbiamo dimostrarci persone serie, soprattutto con chi ci guarda da sempre con ammirazione, stima ed aspettative che non meritiamo, perché, come dice spesso Monsignor Giancarlo Bregantini, <> ed evidentemente noi abbiamo fallito, non riuscendo ad organizzare degnamente le speranze di tutti noi, di tutti voi.

Aldo Pecora
Rosanna Scopelliti
Coordinamento nazionale "Ammazzateci Tutti"

Per chi vuole sostenere l'iniziativa basta collegarsi al sito: http://www.ammazzatecitutti.org/

sabato 20 settembre 2008

Perchè non fare un gobbo padano?


Su "Notre Dame de Paris" si è scritto e detto di tutto, è uno spettacolo che ha avuto un seguito senza precedenti. E' con questa convinzione che ieri sera abbiamo sfidato il freddo umido di questi giorni. Nonostante fossimo altamente attrezzati le gelide folate si insinuavano nei punti più oscuri dei nostri corpi immersi nelle seggiole allestite nel parco di Villa Manin. Il sipario si apre con due enormi statue bianche su sfondo avvolto in una luce blu, un misto fra animali, uomini e dei.
Alcuni attori scendono dall'alto, dalle finestre aperte del fondale, appaiono figure nere, camminano, rotolano sui gradini e si illuminano al loro passaggio. Chi ama la fotografia non può non apprezzare certi passaggi cromatici e compositivi.
La parte fondamentale però, secondo me è retta dagli acrobati. Sono di una sincronicità strepitosa, non a caso sono stati i più applauditi. Quando verso la fine dello spettacolo, agitano le enormi campane in un crescendo di musica e ritmo, ci sembra che quelle acrobazie siano fatte solo per noi e ogni singolo spettatore si sente partecipe dei movimenti.
È uno spettacolo in cui la tensione fa da padrona, è voluta dagli autori e allo stesso tempo cercata dallo spettatore. L'incontro riuscito delle aspettative autori-attori-spettatori determina una parola molto semplice, ma molto difficile da ottenere: IL SUCCESSO!

Voto: 9

E fin qui la parte seria. Ora quella semi demente. Ascoltando i testi e certi passaggi dello spettacolo, non ho potuto fare a meno di attualizzarlo mentalmente visto il periodo di caccia alle streghe (o al negher...).
Ambientazione? Padania naturalmente. Ci metterei un bello sbarco di clandestini avvistati e reietti dal sommo prelato Frollo (Ruini ringiovanito ce lo vedrei bene). Compito di allontanarli affidato all'irresistibile Febo (Berlusconi perchè lui con le donne.....), fidanzato con la bella Fiordaliso (lo so che nello spettacolo è bionda ma qui ci metterei la Carfagna) che però perde la testa per la bella Esmeralda (qua non saprei chi metterci). Anche Frollo finisce per perdere la testa per lei ma pur sapendo di non poterla avere per se si produce in atti subdoli per imprigionarla e ucciderla. A questo punto ecco spuntare il guardiano della cattedrale Quasimodo (e qua la chicca un bell'incrocio tra Andreotti, per la gobba, e Bossi, per il viso) che, neanche farlo apposta si innamora anche lui della ragazza cercando in tutti i modi di salvarla. Come contorno i ballerini acrobati e qui chi meglio dei precari di oggi per fare i salti mortali?? Il resto della storia lo conoscete già per cui potete variarla a piacimento, fate voi.

lunedì 15 settembre 2008

giovedì 11 settembre 2008

Per ricominciare

In attesa che riesca finalmente ad avere un po di tempo per terminare il resoconto del viaggio a Vienna, ritorno a rimpolpare i post cinematografici. Ieri girovagando per il blockbuster di Gorizia, mi sono imbattuto in una piacevole scoperta: si sono finalmente decisi ad editare in dvd Hard Candy di cui vi avevo già parlato in passato. Naturalmente la curiosità di vedere l'edizione italiana è stata grande e l'ho subito noleggiato. Non mi aspettavo granchè ed infatti il doppiaggio lascia abbastanza a desiderare, specialmente per quanto riguarda il ruolo di Ellen Page. Sempre ieri sera, oltre alla "fondamentale" partita della nazionale che ho prontamente evitato di sorbirmi, mi sono rigustato "La fabbrica di cioccolato" di Tim Burton un remake molto burtoniano per la visionarietà nelle sequenze all'interno della fabbrica, e poco burtoniane per il grado di melassa e finale edificante, ma essendo una favola buonista va bene così anche perchè c'è, come sempre, uno straordinario Johnny Deep con in più l'ottima spalla Deep Roy interprete degli Oompa Loompa.

sabato 16 agosto 2008

A che cosa servono le chiese


Piccola digressione relativa al mio viaggio a Vienna, ma c'è una cosa che ho imparato: la vera utilità delle chiese specialmente in una grande città. Ecco le loro funzionalità:
  1. Fungono da riparo in caso di pioggia;
  2. Se sei stanco sono perfette per riposarsi in silenzio;
  3. Collegato al punto precedente, puoi scrivere o controllare la cartina con molta più calma.
Ah che stupido dimenticavo la funzionalità principale... farci delle foto.

venerdì 15 agosto 2008

2° Giorno - 8 Agosto

Ho messo la sveglia alle 8 ma avrò aperto gli occhi chissà quante volte in un continuo dormiveglia mattutino. Fatico ad alzarmi, la sveglia suona e tutto tace nella stanza. Amanda, la ragazza neo zelandese che dorme nel letto sotto al mio, si alza mentre le altre due ragazze nell'altro letto a castello sembrano in coma, chissà a che ora sono rientrate. Alle 8:30 decido che è il caso di levarsi dal letto e darsi una slavazzata. La ragazza bionda concede un attimo di vitalità per un saluto ed un sorso d'acqua rigenerante e poi è di nuovo coma. Scendo per ritirare il biglietto per la colazione. C'è l'imbarazzo della scelta tè, "caffè", succo di frutta, marmellata ecc. Faccio razzia e mi preparo un panino da portare via. Do un occhiata alle immagini delle olimpiadi che scorrono sullo schermo appeso al muro. Dove andiamo oggi? La decisione cade sullo Schonbrunn. Raggiungo di buona lena la metro, scendo a Stephansplatz e ricarico le bottigliette d'acqua. Comincia a cadere qualche goccia, il cielo è nuvoloso ma non penso che pioverà, infatti neanche il tempo di tirare fuori la giacchetta ed ha già smesso. Ritiro il depliant per scorrere i vari tipi di biglietto previsti. Opto per il Classic Pass che permette di visitare più tutto il palazzo e gran parte del giardino imperiale. Prima sorpresa non è permesso l'ingresso con zainetti che devono essere depositati nel guardaroba. Anche per quanto riguarda la macchina fotografica non è concesso fare foto e i controlli lungo le stanze, sono abbastanza severi. A questo punto urge un paragone con la Reggia di Caserta. Se l'avete visitata sappiate che a Schonbrunn l'organizzazione e la cura con cui è tenuto il palazzo e, soprattutto, il giardino, sono altamente superiori. Un esempio su tutti il fatto che se è vietato calpestare l'erba NON la si calpesta o, come era successo a Caserta, NON si fanno pic-nic o si gioca a calcio. Un'altra cosa assurda che ricordo del giardino della Reggia, era quello che non vedevi. In parole povere bastava girare un angolo un pò nascosto e trovavi l'erba modello Amazzonia. Un peccato perché reputo il giardino reale italiano più bello se solo fosse tenuto decentemente. A parte il fatto poi che con il biglietto è inclusa l'audio-guida che ti accompagna nelle 40 stanze reali, che NESSUNO cerca di fare foto, neanche di nascosto. Comunque devo dire che il palazzo è veramente meraviglioso e penso che tanta bellezza vada visitata e non descritta cosa, in cui non sono molto bravo. Nel giardino le carrozze portano i turisti in giro ma la maggior parte sembra preferire il trenino che, probabilmente, costerà pure di meno. A visitare tutto il parco a piedi ci si mette giorni per cui mi limito a raggiungere la fontana del Nettuno, salire la collinetta fino alla Gloriette con la sua terrazza panoramica, ed a prendermi un pò di riposo prima dei labirinti. Sono quasi le 16 quando mi immolo nei tre piccoli labirinti. C'è ancora il tempo di seguire lo strudel show. A parte il caldo che faceva la sotto, è come vedere la propria mamma in cucina che prepara un dolce solo in tedesco ed inglese....comunque fa la sua scena. Si sono fatte quasi le sei quando mi avvio verso l'uscita per riprendere la metro che mi porta fino a Karlsplatz, una vasta piazza ricavata tra la seconda metà dell'800 e i primi del '900. La chiesa dedicata a Carlo Borromeo è imponente e qui imparo una cosa, ogni tanto una buona azione paga. Trovo un signore in carrozzella con la moglie e devono salire la rapida scalinata. Un ragazzo prova a dargli una mano ma non basta così mi offro di dargli una mano visto che devo salire. Alla fine scopro che lavora nella chiesa e mi lascia entrare gratis, anche se a dir la verità mi chiedo perché in questa chiesa si debba pagare... L'interno è veramente maestoso tutto in stile barocco viennese e con degli affreschi stupendi. La cupola è sicuramente ciò che impressiona di più il che mi porta a prendere l'ascensore per osservarla più da vicino (e fare foto naturalmente). Tralasciando l'inutile museo, esco e... sorpresa nuvoloni vogliosi di riversare acqua sulle teste di qualche malcapitato turista. Mi accascio su una delle panchine del prato mentre qualche goccia mantiene stabile il mio dormiveglia. Ormai sono quasi le 19 e alle 21 inizia il concerto al Palais Palffy. Facendo un rapido calcolo ho giusto il tempo di trovare un posto dove cenare. Arrivo al Figlmuller locale tipico viennese dove si può gustare (così dicono) la migliore Wienerschnitzel di Vienna, ma è strapieno e c'è la fila. Trovo un ristorante italiano (si lo so è abbastanza triste ma avevo poco tempo per cercare altro) giusto in tempo per evitare il primo scroscio di pioggia. Per fortuna non ho molta strada da fare così mi avvio nel buio bagnato della notte. i vicoli di Augustinerstrasse non sono molto ben illuminati. Raggiungo Josephsplatz dove si erge il Palais Palffy e assisto al concerto imbastito in stile '800. In parole povere una stanza di dimensioni medie con un piccolo palchetto dove si sono esibiti 3 violinisti, un violoncello, un pianoforte, due ballerini (non chiedetemi come vissto l'esiguo spazio a disposizione) e due tenori per le arie tratte da "Le nozze di Figaro". Naturalmente come finale non poteva mancare il classico da concerto di Capodanno: la Radetzky march. Tra un'aria mozartiana e Strauss le due ore volano e così mentre ritorno verso Stephansplatz le note mi rimbalzano nel cervello come poesia in una serata fresca e bagnata. C'è ancora il tempo di scattare qualche foto in notturna (anche se sprovvisto di cavalletto) prima di concedersi un meritato riposo.

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