sabato 20 settembre 2008

Perchè non fare un gobbo padano?


Su "Notre Dame de Paris" si è scritto e detto di tutto, è uno spettacolo che ha avuto un seguito senza precedenti. E' con questa convinzione che ieri sera abbiamo sfidato il freddo umido di questi giorni. Nonostante fossimo altamente attrezzati le gelide folate si insinuavano nei punti più oscuri dei nostri corpi immersi nelle seggiole allestite nel parco di Villa Manin. Il sipario si apre con due enormi statue bianche su sfondo avvolto in una luce blu, un misto fra animali, uomini e dei.
Alcuni attori scendono dall'alto, dalle finestre aperte del fondale, appaiono figure nere, camminano, rotolano sui gradini e si illuminano al loro passaggio. Chi ama la fotografia non può non apprezzare certi passaggi cromatici e compositivi.
La parte fondamentale però, secondo me è retta dagli acrobati. Sono di una sincronicità strepitosa, non a caso sono stati i più applauditi. Quando verso la fine dello spettacolo, agitano le enormi campane in un crescendo di musica e ritmo, ci sembra che quelle acrobazie siano fatte solo per noi e ogni singolo spettatore si sente partecipe dei movimenti.
È uno spettacolo in cui la tensione fa da padrona, è voluta dagli autori e allo stesso tempo cercata dallo spettatore. L'incontro riuscito delle aspettative autori-attori-spettatori determina una parola molto semplice, ma molto difficile da ottenere: IL SUCCESSO!

Voto: 9

E fin qui la parte seria. Ora quella semi demente. Ascoltando i testi e certi passaggi dello spettacolo, non ho potuto fare a meno di attualizzarlo mentalmente visto il periodo di caccia alle streghe (o al negher...).
Ambientazione? Padania naturalmente. Ci metterei un bello sbarco di clandestini avvistati e reietti dal sommo prelato Frollo (Ruini ringiovanito ce lo vedrei bene). Compito di allontanarli affidato all'irresistibile Febo (Berlusconi perchè lui con le donne.....), fidanzato con la bella Fiordaliso (lo so che nello spettacolo è bionda ma qui ci metterei la Carfagna) che però perde la testa per la bella Esmeralda (qua non saprei chi metterci). Anche Frollo finisce per perdere la testa per lei ma pur sapendo di non poterla avere per se si produce in atti subdoli per imprigionarla e ucciderla. A questo punto ecco spuntare il guardiano della cattedrale Quasimodo (e qua la chicca un bell'incrocio tra Andreotti, per la gobba, e Bossi, per il viso) che, neanche farlo apposta si innamora anche lui della ragazza cercando in tutti i modi di salvarla. Come contorno i ballerini acrobati e qui chi meglio dei precari di oggi per fare i salti mortali?? Il resto della storia lo conoscete già per cui potete variarla a piacimento, fate voi.

Nessun commento:

Visualizzazioni totali

Powered By Blogger
SiteBook