lunedì 15 dicembre 2008

Una serata col magico "Guccio"



Ironico, beffardo, provocatore, energico in una parola Guccini. Un'artista che a 68 anni non conosce cedimenti ma solo vitalità e voglia di combattere portando avanti le sue idee.
Dopo un viaggio burrascoso che ci ha portato da San Lorenzo al palasport di Pordenone (e vi assicuro che il burrascoso non riguarda il tempo...), eccolo emergere con quasi mezzora di ritardo (e che diavolo ho corso come un matto per arrivare in orario...). A dir la verità cominciavamo a pensare che avesse trovato degli intoppi in qualche osteria... L'inizio è all'insegna dell'umorismo e della satira con almeno 10 minuti di chiacchiere con il pubblico e gag. Nessuno viene risparmiato, dal nostro "premier" "che siamo noi che non lo capiamo perché le corna al Ministro spagnolo era un omaggio alla Spagna ed ai suoi tori" e ancora "lui non ha fatto il militare, noi purtroppo sì, ebbene in questo cima di ilarità potremmo insegnargli qualche gioco non so, magari al prossimo G8 potremmo proporre un bel gavettone o per il G20 il sacco". Ce ne per tutti anche per Brunetta ("pensate s vivesse a Venezia, con l'acqua alta non potrebbe uscire di casa"). Insomma comincio a pensare che il biglietto valga per due concerto e cabaret, due spettacoli in uno.
E poi arriva la musica con l'interpretazione dei brani più famosi di un ultradecennale repertorio. Si parte con la struggente "Canzone per un'amica" ("cominceremo con un brano nuovissimo che non abbiamo mai suonato" anche la presentazione è all'insegna dell'ironia) e la carica trasmessa è quella di ogni concerto anche perché il contorno è, come sempre, magistrale da Pierluigi Mingotti al basso, Antonio Marangolo alle percussioni, il polistrumentalista Roberto Manuzzi fino ad arrivare ai grandi Juan Carlos "Flaco" Biondini (alle chitarre), Vince Tempera (oggetto di scherno da parte del Guccio per la sua futura partecipazione a "La Corrida" al posto di Pregadio) e soprattutto al mitico Ellade Bandini una vera macchina da guerra musicale alle batterie. La magia continua con la "Canzone delle osterie di fuori porta" dopodichè si continua con aneddoti e battute ("non sono un conoscitore di osterie ne conosco 3 o 4") e all'urlo di una ragazza che lo chiama "orsacchiottino" lui risponde con "Vedi cara".
Una caduta la devo comunque rilevare quando intraprende il discorso sul G8 di Genova e la morte di Giuliani ma preferirei evitare di discuterne non è questo il momento.
E così si prosegue con il trittico "Canzone quasi d'amore", "incontro" e "Farewell" dove il cantautore esprime la sua visione dell'amore dotata di crudo realismo. Ma Guccini ha in serbo due sorprese, due inediti: "Su in collina" canzone sui partigiani che riprende una poesia scritta in modenese e che l'artista si è sentito in dovere di tradurre e trasformare in musica, il tutto dedicato al "compagno" La Russa. Secondo inedito "Il testamento del pagliaccio" dove i pagliacci siamo noi, naturalmente due splendide interpretazioni ma non servirebbe neanche dirlo ormai.
Insomma siamo a metà serata e io e un mio amico rimaniamo in attesa che arrivi La Canzone e puntuale eccola ergersi a monumento: "Don Chisciotte" cantata insieme a "Sancho" Biondino ad un ritmo travolgente, anche troppo, con Bandini letteralmente scatenato ed irrefrenabile alla batteria (a occhio e croce dai canonici 6 minuti si è passati a 4 minuti...).
Siparietto ironico quando sorseggia il suo bicchiere di vino "per schiarirsi la gola" ma soprattutto quando ironizza sui gruppi stranieri che "vengono in Italia e vogliono 60 asciugamani rosa, 60 bianchi, 60 accappatoi, 60 vasi di fiori. Ecco a me hanno dato questo." e mostra orgoglioso una pezza multicolore. Dopo "Eskimo" comincia il gran finale con i cavalli di battaglia "Cyrano" (per fortuna ad un ritmo più blando), "Auschwitz" (dedicata al "compagno" Gasparri"), "Il vecchio e il bambino", fino all'apoteosi finale quando, come da tradizione, tutti in piedi si è cantato "Dio è morto" e "La Locomotiva". Che dire brividi e pelle d'oca per una prestazione che non poteva deludere e non lo ha fatto e adesso aspettiamo trepidanti il 3 Aprile quando si riproporrà al palasport di Udine. Naturalmente, grazie.

Voto: 9

1 commento:

Anonimo ha detto...

io vorrei sapere di quella caduta.. (curiosaaaaaaaa, lo so ;))

io, mannaggia, non ci sono potuta venire, ma già solo il tuo flash sulla serata, mi ha messo i brividi.
aprile dici?
bene...
:)

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