sabato 27 dicembre 2008

Auguri con ritardo



Con ritardo, ma ancora in tempo utile per gli auguri di fine anno, auguro a tutti buone feste!!

lunedì 15 dicembre 2008

Una serata col magico "Guccio"



Ironico, beffardo, provocatore, energico in una parola Guccini. Un'artista che a 68 anni non conosce cedimenti ma solo vitalità e voglia di combattere portando avanti le sue idee.
Dopo un viaggio burrascoso che ci ha portato da San Lorenzo al palasport di Pordenone (e vi assicuro che il burrascoso non riguarda il tempo...), eccolo emergere con quasi mezzora di ritardo (e che diavolo ho corso come un matto per arrivare in orario...). A dir la verità cominciavamo a pensare che avesse trovato degli intoppi in qualche osteria... L'inizio è all'insegna dell'umorismo e della satira con almeno 10 minuti di chiacchiere con il pubblico e gag. Nessuno viene risparmiato, dal nostro "premier" "che siamo noi che non lo capiamo perché le corna al Ministro spagnolo era un omaggio alla Spagna ed ai suoi tori" e ancora "lui non ha fatto il militare, noi purtroppo sì, ebbene in questo cima di ilarità potremmo insegnargli qualche gioco non so, magari al prossimo G8 potremmo proporre un bel gavettone o per il G20 il sacco". Ce ne per tutti anche per Brunetta ("pensate s vivesse a Venezia, con l'acqua alta non potrebbe uscire di casa"). Insomma comincio a pensare che il biglietto valga per due concerto e cabaret, due spettacoli in uno.
E poi arriva la musica con l'interpretazione dei brani più famosi di un ultradecennale repertorio. Si parte con la struggente "Canzone per un'amica" ("cominceremo con un brano nuovissimo che non abbiamo mai suonato" anche la presentazione è all'insegna dell'ironia) e la carica trasmessa è quella di ogni concerto anche perché il contorno è, come sempre, magistrale da Pierluigi Mingotti al basso, Antonio Marangolo alle percussioni, il polistrumentalista Roberto Manuzzi fino ad arrivare ai grandi Juan Carlos "Flaco" Biondini (alle chitarre), Vince Tempera (oggetto di scherno da parte del Guccio per la sua futura partecipazione a "La Corrida" al posto di Pregadio) e soprattutto al mitico Ellade Bandini una vera macchina da guerra musicale alle batterie. La magia continua con la "Canzone delle osterie di fuori porta" dopodichè si continua con aneddoti e battute ("non sono un conoscitore di osterie ne conosco 3 o 4") e all'urlo di una ragazza che lo chiama "orsacchiottino" lui risponde con "Vedi cara".
Una caduta la devo comunque rilevare quando intraprende il discorso sul G8 di Genova e la morte di Giuliani ma preferirei evitare di discuterne non è questo il momento.
E così si prosegue con il trittico "Canzone quasi d'amore", "incontro" e "Farewell" dove il cantautore esprime la sua visione dell'amore dotata di crudo realismo. Ma Guccini ha in serbo due sorprese, due inediti: "Su in collina" canzone sui partigiani che riprende una poesia scritta in modenese e che l'artista si è sentito in dovere di tradurre e trasformare in musica, il tutto dedicato al "compagno" La Russa. Secondo inedito "Il testamento del pagliaccio" dove i pagliacci siamo noi, naturalmente due splendide interpretazioni ma non servirebbe neanche dirlo ormai.
Insomma siamo a metà serata e io e un mio amico rimaniamo in attesa che arrivi La Canzone e puntuale eccola ergersi a monumento: "Don Chisciotte" cantata insieme a "Sancho" Biondino ad un ritmo travolgente, anche troppo, con Bandini letteralmente scatenato ed irrefrenabile alla batteria (a occhio e croce dai canonici 6 minuti si è passati a 4 minuti...).
Siparietto ironico quando sorseggia il suo bicchiere di vino "per schiarirsi la gola" ma soprattutto quando ironizza sui gruppi stranieri che "vengono in Italia e vogliono 60 asciugamani rosa, 60 bianchi, 60 accappatoi, 60 vasi di fiori. Ecco a me hanno dato questo." e mostra orgoglioso una pezza multicolore. Dopo "Eskimo" comincia il gran finale con i cavalli di battaglia "Cyrano" (per fortuna ad un ritmo più blando), "Auschwitz" (dedicata al "compagno" Gasparri"), "Il vecchio e il bambino", fino all'apoteosi finale quando, come da tradizione, tutti in piedi si è cantato "Dio è morto" e "La Locomotiva". Che dire brividi e pelle d'oca per una prestazione che non poteva deludere e non lo ha fatto e adesso aspettiamo trepidanti il 3 Aprile quando si riproporrà al palasport di Udine. Naturalmente, grazie.

Voto: 9

giovedì 11 dicembre 2008

Francesco Guccini - Don Chisciotte

Aspettando il concerto deliziatevi.

[ Don Chisciotte ]

Ho letto millanta storie di cavalieri erranti,
di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti
per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza
come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza.
Nel mondo oggi più di ieri domina l'ingiustizia,
ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia;
proprio per questo, Sancho, c'è bisogno soprattutto
d'uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto:
vammi a prendere la sella, che il mio impegno ardimentoso
l'ho promesso alla mia bella, Dulcinea del Toboso,
e a te Sancho io prometto che guadagnerai un castello,
ma un rifiuto non l'accetto, forza sellami il cavallo !
Tu sarai il mio scudiero, la mia ombra confortante
e con questo cuore puro, col mio scudo e Ronzinante,
colpirò con la mia lancia l'ingiustizia giorno e notte,
com'è vero nella Mancha che mi chiamo Don Chisciotte...

[ Sancho Panza ]

Questo folle non sta bene, ha bisogno di un dottore,
contraddirlo non conviene, non è mai di buon umore...
E' la più triste figura che sia apparsa sulla Terra,
cavalier senza paura di una solitaria guerra
cominciata per amore di una donna conosciuta
dentro a una locanda a ore dove fa la prostituta,
ma credendo di aver visto una vera principessa,
lui ha voluto ad ogni costo farle quella sua promessa.
E così da giorni abbiamo solo calci nel sedere,
non sappiamo dove siamo, senza pane e senza bere
e questo pazzo scatenato che è il più ingenuo dei bambini
proprio ieri si è stroncato fra le pale dei mulini...
E' un testardo, un idealista, troppi sogni ha nel cervello:
io che sono più realista mi accontento di un castello.
Mi farà Governatore e avrò terre in abbondanza,
quant'è vero che anch'io ho un cuore e che mi chiamo Sancho Panza...

[ Don Chisciotte ]

Salta in piedi, Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora,
solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora:
per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori
e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri !
L'ingiustizia non è il solo male che divora il mondo,
anche l'anima dell'uomo ha toccato spesso il fondo,
ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa
il nemico si fà d'ombra e s'ingarbuglia la matassa...

[ Sancho Panza ]

A proposito di questo farsi d'ombra delle cose,
l'altro giorno quando ha visto quelle pecore indifese
le ha attaccate come fossero un esercito di Mori,
ma che alla fine ci mordessero oltre i cani anche i pastori
era chiaro come il giorno, non è vero, mio Signore ?
Io sarò un codardo e dormo, ma non sono un traditore,
credo solo in quel che vedo e la realtà per me rimane
il solo metro che possiedo, com'è vero... che ora ho fame !

[ Don Chisciotte ]

Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch'io un realista,
ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
l'apparenza delle cose come vedi non m'inganna,
preferisco le sorprese di quest'anima tiranna
che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti.
Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire,
ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire...

[ Sancho Panza ]

Mio Signore, io purtoppo sono un povero ignorante
e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente,
ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia,
riusciremo noi da soli a riportare la giustizia ?
In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre,
dove regna il "capitale", oggi più spietatamente,
riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero
al "potere" dare scacco e salvare il mondo intero ?

[ Don Chisciotte ]

Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro ?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà ?

[ Insieme ]

Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte:
siamo i "Grandi della Mancha",
Sancho Panza... e Don Chisciotte !

mercoledì 3 dicembre 2008

Ci risiamo....



Diritti dei disabili, il Vaticano:
"No alla Convenzione Onu"
Dopo il caso degli omosessuali di ieri, nuovo scontro tra il Vaticano e l'Onu. La Santa Sede ha deciso di non aderire alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità entrata in vigore il 18 maggio scorso perché manca un esplicito divieto dell'aborto.

Dopo il no alla depenalizzazione dell'omosessualità da parte dell'Onu, progetto che la Francia intende presentare a nome dell’Unione europea alle Nazioni Unite, il Vaticano esprime il proprio dissenso anche nei confronti della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, entrata in vigore l’8 maggio scorso. Alla vigilia della giornata internazionale delle persone con disabilità, promossa dalle Nazioni Unite sul tema "Dignità e giustizia per tutti noi", la Santa Sede ha confermato, come aveva già annunciato, che non firmerà il documento, perché il documento non contiene nessun divieto esplicito della pratica dell'aborto.

LA CONVENZIONE. La convenzione Onu sui diritti dei disabili, entrata in vigore l'8 maggio scorso, è il primo trattato sui diritti umani del terzo millennio ed è stato approvato dall'assemblea generale dell'Onu nel 2006. Il Vaticano ha partecipato attivamente ai lavori per la stesura del testo, durati cinque anni. Per poi non firmarlo perché il documento non ha inserito un divieto esplicito nei confronti dell'aborto. Il Vaticano ritiene infatti "tragico che una imperfezione del feto possa essere una condizione per praticare l'aborto", come riconosce una Convenzione il cui obiettivo è "proteggere le persone con disabilità da tutte le discriminazioni riguardo all'esercizio dei loro diritti". L'articolo 10 della Convenzione, però, prevede espressamente il diritto alla vita per le persone disabili e impegna gli Stati a mettere in atto le misure perché questo accada.

(DAL SITO "L'Unione sarda")

Forse non tutti sanno infatti che il Vaticano è uno dei pochi stati a non aver mai ratificato la Convenzione Internazionale dei Diritti Civili e Politici, il trattato delle Nazioni Unite nato sulla base della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

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