Titolo originale: L'illusioniste
Titolo italiano: L'illusionista
Regia: Sylvain Chomet
Anno: 2010
Durata: 85'
Trama: Un illusionista nella seconda metà degli Anni Cinquanta vede progressivamente sfuggire il proprio pubblico. Il palco spetta ora alle star del rock'n'roll e non più a lui che è costretto ad esibirsi a feste, in teatri di terz'ordine o, peggio, in bar e caffè. Un giorno, però, costretto a esibirsi in un pub sulla costa occidentale della Scozia, incontra Alice, una ragazzina innocente che gli cambia la vita. Alice è un'entusiasta che crede che i suoi trucchi siano realtà e che decide di seguirlo ad Edimburgo. L'illusionista non ha il coraggio di toglierle le illusioni. Ma un giorno Alice crescerà.
Nell'era del 3d e della fredda tecnologia, c'è ancora spazio per la poesia di un film d'animazione bidimensionale? Sylvain Chomet ("Appuntamento a Belleville" vincitoree di un oscar) ci dimostra di sì. E non lo fa solo grazie ad una storia toccante e poetica, ad un tratto stilistico superbo, quel che sorprende è la quasi totale mancanza di dialoghi, il film non ne ha bisogno. L'ulteriore gioco sublime del film, sta nel poter immaginare i dialoghi dei vari personaggi, e decifrarne i significati. Le poche parole sono perlopiù sussurrate, impastate, alle volte quasi indecifrabili, ma non se ne sente il peso.
E che dire degli splendidi personaggi di contorno, dal clown disperato e irriso dai bambini, il ventriloquo costretto a (s)vendere il proprio pupazzo, i divertentissimi acrobati trasformati in funamboli pittori per sbarcare il lunario.
Nell'era moderna non c'è più spazio per loro, è il declino portato dal progresso dove i bambini sono atratti da giochi "interattivi", gli adolescenti dalle rock star, e gli unici possibili spettatori rimangono gli anziani, o un pubblico lontanto dai luccicanti sfarfallii luminosi delle città, un pubblico disperso in un mondo lontano dove la meraviglia si trasforma in una semplice lampadina accesa, dove lo stare insieme è il benessere principale, un mondo nel quale l'illusionista trova ancora proseliti e sguardi sbigottiti, è quel mondo che lo porta ad incontrare una ragazza che, meravigliata dalle sue illusioni e dalla sua semplicità, decide di scappare di nascosto e seguirlo nelle sue vicissitudini e con tutta la curiosità di scoprire il mondo.
L'illusionista si troverà costretto ai raggiri di loschi figuri per riuscire a darle felicità, accompagnandola nella sua crescita fino al giorno della maturità e dell'amore suggellato da un semplice biglietto.
Chomet trasporta sullo schermo tutta la fisicità di Jacques Tatì, autore di una sceneggiatura rimasta in un cassetto in attesa dell'arrivo di un illusionista degno di trasformarlo in poesia.
La frase: "I maghi non esistono"
Il film è:
Capolavoro
Voti:
MyMovies: 3,48 / 5
35mm: 3,5 / 5
IMDB: 7,8
CinemaDelSilenzio: 7,5
Cinematografo: 4 / 5
Movieplayer : 8
FilmTV: 4 / 5
GliSpietati: 7,7
MIO: 7,5