Titolo Italiano: Id.
Regia: Jane Campion
Anno: 2009
Durata: 119'
Interpreti:
- Abbie Cornish (Fanny Brawne)
- Ben Wishaw (John Keats)
- Paul Schneider (Mr. Brown)
- Kerry Fox (Isabella Brawne)
- Edie Martin (Margaret "Toots" Brawne)
Trama: Londra 1818, sobborgo di Hampstead. La povertà del poeta John Keats e l’ostilità del suo migliore amico sono gli ostacoli alla relazione con la sua vicina, Fanny Brawne.
"You know, I would do anything"
"I have a coscience"
C'è ancora spazio per l'amore vero, estremo, ossessivo? Il mondo del cinema è ancora capace di raccontare amori struggenti, o è completamente catalizzato dai vampiri di New Monn e gli orrendi adolescenti di Moccia?
Jane Campion ci dimostra di sì, c'è ancora la possibilità di creare arte attraverso amori non banali e stucchevoli ma bensì poetici e veri. Lo fa scegliendo di girare un film non commerciale e di grande fattura, fatto di inquadrature imbastite come fossero quadri. L'Amore ivi raccontato è di quelli che si sognano (sulla carta) in gioventù ma che, in realtà, sono temuti in quanto deleteri al divertimento e all'amicizia (almeno ai giorni nostri). Sentimenti con la esse maiuscola così rari oggigiorno sormontati da mere attrazioni fisiche che si cosumano in un periodo di passione, per poi spegersi inesorabilmente.
Non solo si vuole raccontare la storia dell'amore vero vissuto tra Fanny Brawne e il poeta John Keats, ma anche quella di una donna capace di stravolgere gli schemi ed essere indipendente nei pensieri e nel modo di vivere, tanto da tener testa ai continui attacchi e prese in giro di Mr. Brown, riuscendo a metterlo in soggezione fino ad estraniarlo dai pensieri di Keats, e, in un periodo dove la donna era considerata una specie di serva della casa, rappresentava un'uscita dagli schemi malvista.
L'amore "dipinto" è fatto di sguardi, carezze, parole, baci appena accennati ma carichi di erotismo, giochi d'amore nascosti agli occhi della sorella più piccola che cammina di fronte a loro.
La regista non ha fretta, non forza inquadrature, battute, ogni sequenza segue il suo corso con naturalezza e poeticità, osserva i due amanti di nascosto tramite una finestra, una porta, o attraverso rami e fiori, quasi a non volerli infastidire. Tutto è calcolato ed al suo posto e se qualche dettaglio stona viene tolto ("Fuori di qui autunno" esclama la bambina allontanando una foglia morta dal giardino dove si trovano i due amanti). Molte le sequenze degne di nota: il litigio a tre in esterno, la semplicità del vento che entra nella stanza di Fanny, il pianto finale di Fanny dirompente e doloroso, reso vivo e reale grazie ad una splendida Abbie Cornish. Notevole anche l'interpretazione di Ben Wishaw nei panni del poeta Keats.
Un consiglio per chi ne avrà la possibilità, vedetevelo in lingua originale.
La Frase:
Fanny: I still don't know how to work out a poem.
Keats: A poem needs understanding through the senses. The point of diving into a lake is not immediately to swim to the shore but to be in the lake, to luxuriate in the sensation of water. You do not work the lake out, it is a experience beyond thought. Poetry soothes and emboldens the soul to accept the mystery.
Fanny: I love mystery.
Il film è:
Voti:
35mm: 2,5/5
MyMovies: 3,33/5
Cinema.it: 3/5
Gli Spietati: 8,25
IMDB: 7,2
Cinema del Silenzio: 5,5
Il Cinematografo: 3/5
FilmTV: 4/5
MIO: 7,5
1 commento:
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