domenica 18 gennaio 2009
Sette Anime
Titolo originale: Seven pounds
Regia: Gabriele Muccino
Interpreti:
Will Smith ... Ben Thomas
Rosario Dawson ... Emily Posa
Woody Harrelson ... Ezra Turner
Michael Ealy ... Ben's Brother
Barry Pepper ... Dan
Anno: 2008
Paese: USA
Durata: 123'
"Dio creò il mondo in sette giorni, io ho distrutto il mio in sette secondi"
Non è facile giudicare un film come "Sette anime". La nuova fatica dell'accoppiata italo-americana Muccino-Smith, tende la mano ad ambizioni elevate e dai toni rischiosi, e questo è di per sé già un merito, ora bisogna giudicarne la forma. Da dove iniziare? Sicuramente dal titolo. Non riesco a spiegarmi come il regista abbia stravolto il titolo originale (Seven pounds - Sette libbre) visto il significato che si portava dietro, oltretutto rischiando di fuorviare lo spettatore.
Le sette libbre sono una citazione del "Mercante di Venezia" nel quale Antonio, per saldare il suo debito con l'ebreo Shylok, pone come contropartita una libbra della sua carne. Sette sono i debiti che Ben Thomas (Will Smith) sente il dovere di espiare, uno per ogni vita (tra cui quella di sua moglie) spenta in un tragico incidente. Il percorso scelto è una sorta di via crucis nella quale il protagonista cerca, con l'aiuto dell'amico di infanzia Dan (Barry Pepper), sette persone meritevoli a cui concedere una seconda possibilità o una parte di se stesso. Il suo intento vacilla di fronte a Emily Posa (Rosario Dawson) una cardiopatica che gli farà riscoprire emozioni che pensava di aver perso rendendo così ancora più estremo la redenzione finale.
Partendo dal fatto che il film è girato ed interpretato molto bene, il problema di fondo è la sceneggiatura che, partendo da un ottimo spunto, dimentica di dibattere ed approfondire perdendo personaggi per strada salvo recuperarli sul finale. Ed è qui che entra in ballo il senso fuorviante del titolo italiano, delle citate sette anime, ne rimangono si e no due mentre le altre sono di puro contorno o appena abbozzate. Rimane poi un senso di indecisione se affrontare una storia d'amore estrema tra Will Smith e Rosario Dawson, un percorso di redenzione o tutte e due.
L'unico a contrapporsi al progetto di Ben è l'amico di infanzia Dan ma il suo tentativo, oltre che goffo, viene subito zittito dopodiché il personaggio sparisce fino all'epilogo finale quasi a dire che l'idea è e rimane una sola e non può essere discussa. E' una mancanza importante in quanto il protagonista sembra quasi ergersi ad una specie di Dio che giudica chi è buono e chi no, che può aggiustare le loro vite e deciderne il destino, tra cui la propria, ed il tutto non sempre con i dovuti accorgimenti. Per esempio la donna a cui dona la propria casa sul mare, come potrà mantenerla visto il basso tenore di vita? E poi basterà a cambiarle la vita?
L'anziano sulla sedia a rotelle su che base viene aiutato? Solo sul fatto che ha donato dei soldi? Basta questo a reputare una persona buona?
Poi c'è una domanda che mi frulla in testa, che senso avrebbe avuto la redenzione di Ben se avesse offerto la possibilità di redimersi a sette persone poco meritevoli? Non voglio dire che non sia giusto offrire una seconda possibilità a sette persone "buone" ma sarebbe stato molto più interessante e significativa la redenzione di sette persone avverse. Lo so che è una soluzione molto più estrema ma la trovo anche molto intrigante.
Poi ci sono anche delle situazioni inverosimili, non si capisce bene come uno che possiede un solo polmone (l'altro l'ha donato al fratello) riesca a correre come un forsennato sotto la pioggia e a nuotare nell'oceano. Comunque si sa che al cinema molte volte le forzature sono dovute per una continuità della storia e si possono pure accettare.
Insomma alla fine si giunge ad un epilogo tragico ed estremo ma (questo è stato il mio caso sia chiaro) c'è la sensazione che il tutto sia fin troppo costruito per strappare una lacrima più che per emozionare. Facendo un parallelo con "Million dollar baby" Clint Eastwood era riuscito ad emozionare veramente (ho pianto tutte le volte che l'ho visto...)e questo grazie ad una sceneggiatura più veritiera.
Alla fine tirando le somme non sarà sicuramente un capolavoro ma non è neanche un film ridicolo come sintetizzato da molti critici, sta alla sensibilità di ognuno non si può giudicare od etichettare a priori.
VOTI:
Cinematografo: 2/5
Cinema Del Silenzio: 5,5
MyMovies: 2,5/5
FilmTV: 2/5
IMDB: 7,6
Spietati: 4,5
35mm: 4/5
Mio: 6
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
usti me lo stronchi così ????
(devo andare a vederlo stasera...)
Beh dai non l'ho proprio stroncato hanno scritto di peggio ed alcuni anche con toni esagerati. Comunque un'occhiata la merita.
solo un'occhiata?? (di male in peggio)
(ps, sono andata al cinema, l'altra sera.
a due settimane buone dall'uscita c'era libera solo la prima fila.
ho rinunciato.
se è ancora in programmazione ci vado sabato (e prenoto) sennò aspetterò il dvd.)
ps,
ho rinunciato e sono finita a vedere ITALIANS.
(di male in peggio)
v. commento di oggi ;)
e comunque poi alla fine l'ho visto.. ecco.
Sette anime, intendo.
Ho pianto, ma in realtà questo non fa testo, dal momento che piango anche per commediole americane di bassissima lega.
Forse le aspettative decisamente troppo alte, forse l'estremo surrealismo della storia, forse l'edulcorazione eccessiva della prematura storia d'amore fra i due (parlano di figli e di amore alla prima notte di letto, moh) .. 'somma.. gli dò un 6 anche io, solo perchè Muccino mi ha mostrato Will Smith a petto nudo quel paio di volte.. :)))))
Posta un commento